26.8 C
Napoli
sabato, Giugno 22, 2024
PUBBLICITÀ

“Tu si nnat’ propria cammurrista”, la frase del boss finì nella tesi del pentito

PUBBLICITÀ

Catello Romano è una figura decisamente particolare nel mondo della camorra. Infatti il 34enne non ha inizialmente accusato il suo clan attraverso un colloquio con un magistrato, bensì, scrivendo una tesi di laurea. Nell’ottobre del 2023 il giovane criminale si è laureato con il massimo dei voti in Sociologia con una tesi intitolata Fascinazione criminale mentre era detenuto nel carcere di Catanzaro. 

Gli omicidi del clan D’Alessandro

Dunque le rivelazioni di Romano sono finite nell’ultima inchiesta condotta da Giuseppe Cimmarotta, pm della Direzione Distrettuale Antimafia. Le indagini dei carabinieri e della Procura di Napoli avrebbero fatto luce su 4 omicidi avvenuti tutti circa 15 anni fa e tra gli indagati c’è anche Romano.

PUBBLICITÀ

I mandanti dell’omicidio del consigliere comunale Gino Tommasini sarebbero Vincenzo D’Alessandro e Mosca Sergio.  Arrestati anche Paolo Carlei, Romano, Michele Massa e Antonio Lucchese ritenuti coinvolti in una serie di omicidio e tentati omicidi come il duplice omicidio di Carmine D’Antuono e Federico Donnarumma, avvenuto del 2008, quest’ultimo colpito casualmente in quanto il vero obiettivo dei killer era D’Antuono.

Secondo la Procura di Napoli l’attuale pentito è stato un membro del gruppo di fuoco alle dirette dipendenze del boss Vincenzo D’Alessandro. E’ stato lo stesso Romano ad aver parlato nella sua tesi di laurea anche del rapporto con il capoclan

La tesi del killer Romano

Nell’ordinanza di custodia cautelare, emessa contro gli esponenti di vertice del clan D’Alessandro, sono stati inseriti alcuni stralci della tesi dell’ex killer.  «Oltrepassato il ‘Rubicone’ con quell’efferato delitto di sangue, il gorgo omicida mi risucchiò senza tante difficoltà. Sapevo che oramai ero guardato, considerato in una ‘certa maniera’, quella del camorrista ‘compiuto’ e non si poteva (e non volevo) tornare indietro. Ricordo bene anche le parole che una volta mi rivolse direttamente ‘Enzuccio’ D’Alessandro, col quale mi incontrai diverse volte e che io consideravo il capo indiscusso del clan omonimo. Lo andai a prendere in macchina in un tornante alle pendici del Monte Faito, poco sopra i Boschi di Quisisana, e mentre saliva in macchina – dopo il mio gesto di scendere dal lato passeggero per farlo sedere -, lui mi guarda e fa con tono serio e grave: “Ohi Le’ tu si nnata propria cammurrista”, e cioè: “Ohi Lello, tu sei nato proprio camorrista!”, che detto da quello che reputavo il mio ‘capo’ mi inorgoglì e mi fece sentire realizzato. Un’altra volta ancora, sempre lui, dopo la mia presentazione con qualità e ‘virtù’ connesse da parte di Renato, il mio ‘compare’, mi chiede: “Quanti anni tieni?”, ed io: “Tra un po’ ne compio diciotto”. Lui guarda Renato, sorride soddisfatto e, rivolgendosi ancora a me, dice: “Mamma mije! Manc Lucky Luciano...”, e cioè: ‘Mamma mia! Manco Lucky Luciano…’, lasciando volutamente la frase in sospeso come ad intendere che per l’età che avevo e quello che avevo ‘dimostrato’ ero superiore addirittura a quel famigerato gangster italo-statunitense».

 

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Casal di Principe, 20enne accoltellato alla schiena nella notte: giovane in caserma

Un ragazzo di 20 anni è stato accoltellato nella notte a Casal di Principe. L'episodio è avvenuto in piazza...

Nella stessa categoria