Alessio Tucci, reo confesso e attualmente in carcere per il femminicidio dell’ex fidanzata Martina Carbonaro lo scorso 26 maggio, ha chiesto perdono, affidando le sue parole a una lettera indirizzata a Papa Leone XIV.
Il 19enne ha affidato una sua lettera indirizzata al Pontefice a un parroco impegnato in attività di volontariato nel carcere in cui si trova attualmente. Nella missiva Tucci ha chiesto al Papa di essere perdonato per quello che ha fatto e di rivolgere una preghiera per Martina.
Appresa la notizia, Enza Cossentino, la madre di Martina Carbonaro, ha affidato ai social il suo pensiero sulla vicenda, rivolgendosi direttamente a Papa Leone XIV. “Spero, caro Papa, che non gli risponderete neanche – scrive la donna –. Un mostro ha ucciso la mia unica figlia, la mia vita. Il delitto che ha fatto lui non lo avrebbe fatto nemmeno un serial killer. Niente perdono. Io sono una mamma afflitta dal dolore. Voglio giustizia. Fine pena mai per il mostro”.
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Iniziata la copia forense dei cellulari sequestrati dalla Procura di Napoli Nord (sostituto procuratore Alberto Della Valle) nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Martina Carbonaro, la ragazzina di 14 anni uccisa ad Afragola, dall’ex fidanzato 19enne Alessio Tucci, reo confesso dell’assassinio.
Dopo l’atto irripetibile di verifica dell’integrità dei dispositivi informatici, 7 in tutto, sequestrati dagli inquirenti, prenderà il via il processo di copia forense dei cellulari, quelli della vittima, dell’ex fidanzato, dei familiari di quest’ultimo, e del tablet di Martina, che, secondo una prima stima, dovrebbero durare qualche settimana.
Il lavoro del consulente dell’avvocato della famiglia Carbonaro
La Procura di Napoli Nord ha delegato queste operazioni ai carabinieri della sesta sezione “Cyber investigation) del comando provinciale di Napoli mentre i genitori di Martina, insieme con il loro legale, l’avvocato Sergio Pisani, hanno scelto come consulente di parte l’ingegnere e professore Lorenzo Laurato.
Una volta completate le copie inizieranno le analisi dei dati contenuti sui dispositivi (che invece è un atto ripetibile) e il report prodotto dagli esperti informatici dell’arma confluirà nel fascicolo d’indagine che vede indagato Alessio Tucci (detenuto in carcere) con l’accusa di omicidio pluriaggravato (anche dalla crudeltà) e occultamento di cadavere.