Avrebbero firmato attestando falsamente la loro presenza e quella degli studenti per giustificare alcuni corsi “fantasma” e i relativi finanziamenti europei intascando in qualità di esperti o tutor, secondo quanto sostiene l’accusa, soldi non dovuti.
I carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Palermo hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, per un totale di 20mila euro, a carico di undici persone indagate a vario titolo per i reati di falso, truffa e induzione indebita. A sei di loro è stato inoltre notificato un avviso di garanzia. Tra gli indagati, anche un “tutor” napoletano.
Corsi fantasma e firme false per ottenere i fondi europei, l’indagine nella scuola di Palermo
L’inchiesta denominata “La coscienza di Zen-O”, condotta da febbraio 2022 ad aprile 2023 e coordinata dai procuratori europei delegati Calogero Ferrara e Amelia Luise, ha permesso di scoprire “l’esistenza di centro di interessi illeciti” radicato all’interno dell’istituto scolastico Falcone, nel quartiere Zen della città di Palermo, portando il 21 aprile dello scorso anno all’esecuzione di tre provvedimenti cautelari nei confronti della preside Daniela Lo Verde, del vice Daniele Agosta e di Alessandra Conigliaro, dipendente di un negozio d’informatica.
Dai successivi accertamenti era emerso “come i dirigenti scolastici, con la compiacenza e in concorso con insegnanti e collaboratori scolastici che per l’occasione rivestivano la figura di ‘esperto’ o ‘tutor’ in progetti realizzati con fondi comunitari, avrebbero attestato il regolare svolgimento delle attività, di fatto mai realizzate o solo in parte, per giustificarne l’esistenza ed accaparrarsi i relativi cospicui finanziamenti europei”. In questo modo l’ex dirigente scolastica e il suo braccio destro avrebbero sottratto alla scuola strumenti tecnologici e altro ancora.
Tra gli indagati anche un tutor di Napoli
Dopo gli arresti le indagini sono andate avanti e hanno portato alla contestazione di svariati episodi, in cui gli insegnanti avrebbero attestato falsamente sia la loro stessa presenza che quella degli alunni all’interno dell’istituto, apponendo firme o presenze false, anche in orari extracurriculari.
Le somme sequestrate all’esito degli accertamenti dell’European public prosecutor’s office di Palermo, costituiscono il profitto che gli indagati avrebbero indebitamente percepito per gli incarichi retribuiti. Indagati tra cui, come anticipato, figura anche un tutor originario di Napoli.
A inizio anno l’ex preside Lo Verde e il vice Agosta, per un lungo periodo ai domiciliari, avevano chiesto il patteggiamento a un anno e dieci mesi che però è stato respinto dal giudice che l’ha ritenuta una pena troppo bassa. Accolta invece l’istanza presentata dalla terza imputata, Alessandra Conigliaro. Adesso però l’inchiesta rischia di allargarsi ulteriormente con il coinvolgimento di docenti e non solo che avrebbero assecondato i dirigenti ottenendo somme che non gli sarebbero spettate.
A riportarlo, PalermoToday.


