A un mese dall’invasione russa, il conflitto in Ucraina continua senza sosta. Mentre da Mosca arriva un commento che frena i possibili entusiasmi sulle contrattazioni avvenute in Turchia.
I risultati delle negoziazioni tra Russia e Ucraina
La Russia non accenna a dare alcun tipo di tregua all’Ucraina, nonostante le dichiarazioni fatte durante le negoziazioni di ieri ad Istanbul. Mosca, infatti, aveva riferito che “l’Ucraina per la prima volta ha mostrato di essere pronta a soddisfare le condizioni per costruire relazioni di buon vicinato con la Russia“.
Kiev bombardata per tutta la scorsa notte
Dagli ultimi aggiornamenti emerge che, la scorsa notte, le truppe russe abbiano effettuato nella regione di Kiev più di 30 bombardamenti. A riferirlo è l’amministrazione militare regionale, con un messaggio su Telegram: “L’esercito russo ha lanciato missili e bombe cercando di distruggere le infrastrutture e le aree residenziali in violazione del diritto umanitario internazionale. Gli occupanti russi continuano a terrorizzare la popolazione locale“. Stesso discorso per Chernhiv, che è stata colpita dagli attacchi russi per tutta la notte, nonostante l’annuncio di Mosca di ridurre le operazioni militari nella città.
I russi “sparano” sulla Croce Rossa
Dal fronte orientale, invece, fanno sapere che a Mariupol i bombardamenti russi hanno colpito un edificio della Croce Rossa. Forzando, poi, l’evacuazione di diverse decine di persone in territorio russo. Secondo quanto denunciato, ad essere evacuato sarebbe l’intero reparto maternità dell’ospedale interessato. “Più di 70 persone, donne e personale medico del reparto maternità numero due del distretto della riva sinistra di Mariupol sono stati prese con la forza dagli occupanti“, ha detto l’ufficio del sindaco su Telegram.
Le reazioni mondiali al conflitto in Ucraina
Nel frattempo, c’è attesa per la telefonata prevista tra il nostro Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il leader russo Vladimir Putin. Al tempo stesso, secondo quanto riportato dal portavoce della Casa Bianca, sarebbe in corso un colloquio telefonico tra il presidente USA, Biden, e quello ucraino, Zelesnky. Dichiarazioni giungono anche dalla Russia e dalla Cina, che si schierano nel condannare le sanzioni che UE, USA e alleati hanno applicato contro Mosca. Le misure attuate sono state definite dalle due potenze come “illegali e controproducenti“.