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L’ultimo rifugio di Marco Di Lauro, il mistero del portone e le indagini sul contratto di affitto

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Tra i vari accertamenti che sono partiti dopo la cattura di Marco di Lauro, c’è anche l’indagine sulla proprietà dell’appartamento dove  il figlio di ”Ciruzzo o milionario” è arrestato sabato pomeriggio. Si trovava al piano terra di un condominio al civico 424 di via Emilio Scaglione, tra Chiaiano e Marianella. Secondo alcune indiscrezioni, la casa di 60 mq dove F4 si trovava in compagnia della fidanzata al momento dell’irruzione degli agenti di Polizia e dei carabinieri, apparterrebbe ad un personaggio gravitante nel mondo artistico e teatrale.

L’intestazione del contratto di affitto?

Resta da capire se effettivamente ci fosse il contratto di affitto, a chi fosse intestato, se a qualche prestanome insospettabile o a qualche persona del clan. Gli approfondimenti degli inquirenti rispetto alla rete di protezione sulla quale Di Lauro ha potuto contare durante la lunga lunghissima fuga proseguono e s’attendono eventuali conferme ufficiali anche in relazione all’approdo del nascondiglio dove Di Lauro è stato stanato.

Da quanto tempo era lì?

Era fine novembre quando quattro giovani considerati ‘organici’ al clan Di Lauro furono fermati nella parte alta di Miano a poche centinaia di metri dal covo dove ieri è stato poi scovato Marco Di Lauro. L’anticipazione data da Internapoli potrebbe essere la ‘prova’ che giá da allora ‘F4’ avesse scelto Chiaiano come nuovo rifugio. I quattro all’epoca non fornirono alcuna spiegazione agli investigatori circa la loro ‘presenza’ in una zona lontana dalla loro roccaforte. Una traccia che diventa una potenziale ‘prova’ alla luce di quanto accaduto ieri, nel pazzo pomeriggio che ha consegnato Marco Di Lauro alla giustizia dopo ben quattordici anni.

Com’è cambiato l’ultimi rifugio

Difficile accertare, dunque, da quanto tempo fosse lì Marco di Lauro. Forse da qualche settimana, mese oppure anno. Magari forse già era stato lì per qualche tempo ed andato via. E quello era uno dei suoi tanti rifugi. Difficile saperlo ma ciò che possiamo ricostruire è come è cambiato quell’appartamento al civico 424 di via Emilio Scaglione. Ad aiutarci sono le immagini che è possibile visionare attraverso Google Maps. 
Andando a ritroso, fino al 2008, si nota che la tonalità del colore della facciata esterna resta pressoché la stessa, ovvero giallo ocra. Colore che va a sbiadirsi naturalmente col passare degli anni. La scritta fatta con una bomboletta spray di colore verde “tre metri sopra il cielo” è apparsa nell’agosto 2015, prima non c’era.
A cambiare, invece, tra il 2016 e il 2017 è il portone del palazzo. Si passa da uno di quelli vecchio stampo plastificati a un portone di ferro con vetri doppi. Chi ha fatto questi lavori? Sono stati fatti per rendere l’appoggio più sicuro dopo l’arrivo di Marco Di Lauro oppure quei lavori non c’entrano niente con la latitanza del boss? Ricordiamo che l’appartamento si trova in un condominio dove vivevano anche altre persone, che non sapevano minimamente che dietro quella coppia si nascondesse uno dei latitanti più ricercati d’Italia. Quindi è possibile che i lavori in quella palazzina siano stati fatti a prescindere, anche prima dell’arrivo di F4, di semplice ammodernamento e non finalizzati ad altro.
Spetterà agli investigatori verificare se ci sono connessioni tra i lavori in quella palazzina e la latitanza del superboss ricercato per 14 anni e che si trovava, invece, a pochi metri da casa.
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