Da una parte molti residenti senz’acqua in casa, dall’altra si convive con allagamenti di garage e strade. È questo il paradosso che va avanti oramai da anni sulla fascia costiera di Giugliano. Ci siamo recati al quinto viale Parco Noce a Varcaturo, qui i residenti hanno denunciato ai microfoni di InterNapoli.it i disagi vissuti nell’arco dell’ultima estate e la preoccupazione per i prossimi mesi.
La fascia costiera di Giugliano senz’acqua
Franca, che vive in una villetta alla fine della strada, dichiara: “Da metà giugno abbiamo avuto i serbatoi completamente a secco. Ci siamo lamentati con il sindaco che ha provveduto a mandarci l’autobotte della Protezione Civile. Il problema è stato presente fino alla metà di settembre. Ho dovuto acquistare per due volte a mie spese l’acqua, perché l’autobotte non era disponibile dal momento in cui la Protezione Civile era impegnata altrove. Anche quando l’acqua arrivava a stento ai vicini, qui da noi non è mai arrivata perché la pressione è insufficiente”.
Quando piove copiosamente, poi, la strada si allaga e ciò crea una spiacevole contraddizione: “Appena piove un po’ di più la strada diventa un fiume, al punto che non possiamo nemmeno uscire. Abbiamo dovuto mettere le paratie per proteggere le nostre abitazioni dall’enorme flusso d’acqua. E’ tutto assurdo perché mentre in inverno ci si allaga, mentre in estate siamo a secco. Non sia mai poi manca la corrente – conclude -, le pompe non funzionano e si ripresenta il problema. Quest’anno è stata davvero tragica”.
LE INTERVISTE AI RESIDENTI
“Ci siamo rivolti alle Istituzioni”
Tra i più provati della fascia costiera c’è Luciano che in questi mesi si è rivolto all’ex consigliere del Comune di Giugliano Vincenzo Risso per risolvere il problema: “All’inizio speravamo fosse solo un problema passeggero ma quando ci siamo resi conto che persisteva e che non riguardava solo noi, ci siamo rivolti all’ex consigliere Vincenzo Risso il quale si è messo subito a disposizione mettendosi in contatto con il sindaco Pirozzi. Da quel momento ci hanno inviato le autobotti della Protezione Civile. Tutto ciò è durato da giugno fino a fine agosto, ma spesso è capitato che l’autobotte fosse impegnata in incendi o altre situazioni che richiedevano la priorità”.
Ciò ha portato Luciano a provvedere autonomamente: “Sono stato costretto ad acquistare l’acqua per un totale di 444 euro, laddove io pago regolarmente la Publiservizi per l’erogazione del servizio. Tutte le case di questo viale hanno installato delle paratie, perché durante le forti piogge l’acqua entrava ed allagava i garage. Per questo motivo il mio vicino perse la sua Fiat 500 mentre io una Mercedes che avevo da 20 anni”.
“Abbiamo imparato a razionare l’acqua”
Giovanni, proprietario anch’egli di una villetta al Quinto viale Parco Noce a Varcaturo, sulla fascia costiera, racconta delle misure prese per far fronte all’emergenza idrica: “Abbiamo imparato a razionare l’acqua, usarla con parsimonia, dal momento che non sappiamo se il giorno dopo arriva o meno. D’estate abbiamo la carenza d’acqua mentre d’inverno l’abbondanza. Vorremmo che le Istituzioni ci venissero incontro per risolvere questo problema. Anni fa c’erano poche famiglie mentre oggi la zona ha subìto una notevole espansione urbanistica con conseguente aumento demografico, vanno quindi rafforzati i servizi. Su questo aspetto, però, le Istituzioni sono un po’ latitanti”.
Continui allagamenti anche a causa di un canale di scolo fuori uso a Giugliano
Luigi, residente anch’egli in zona, denuncia il malfunzionamento di un canale di scolo presente vicino alle abitazioni: “Qui vicino c’è la Pacchianella, ovvero un canale di scolo che a causa dei detriti e delle condizioni in cui versa non riesce più a smaltire l’acqua. Ciò porta l’acqua a riversarsi nel viale con conseguente allagamento. Per sopperire a questo problema ho creato una grata davanti al mio cancello ma purtroppo, quando l’acqua arriva come un fiume, lo scolo non riesce ad adempiere alla sua funzione”.
“Quest’estate non abbiamo proprio visto l’acqua – conclude -. Io fortunatamente riuscivo a recami a casa di mio figlio e a riempire delle botti. Adesso grazie ad un filo che esce la notte riusciamo a riempire un po’ il serbatoio ma in casa non l’abbiamo mai avuta”.
servizio a cura di Alberto Raucci e Nicola Avolio

