Ieri c’è stata serata ad alta tensione nella Casa circondariale di Carinola dove si è consumata una grave e violenta situazione tensione ai danni di poliziotto penitenziario in servizio. A dare la notizia è Ettore Natale, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “E’ estremamente grave quando avvenuto nella Casa Circondariale di Carinola, dove un detenuto, in preda ad un attimo di follia, ha strattonato e sbattuto al muro un Agente di Polizia Penitenziaria di servizio. Tempestivo é stato l’intervento di altro personale di Polizia Penitenziaria accorso, scongiurando il peggio, anche se lo steso detenuto aggressore ha chiesto immediatamente scusa per la sua aggressività improvvisa”.
Il sindacalista commenta che “il SAPPE, primo Sindacato di Polizia Penitenziaria, ancora una volta esprime massima solidarietà al collega contuso, che aa fine turno è ricorso alle cure presso l’ospedale. Ferma è la nostra condanna contro questi detenuti violenti e problematici”.
Le denunce dei sindacalisti penitenziari
Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE, “bisognerebbe che i detenuti violenti, che pensano il carcere come luogo di villeggiatura dove poter commettere reati, vengano trasferiti immediatamente fuori regione. Negli ultimi tempi stiamo assistendo ad un cambiamento sociale, dove il male è visto come bene e viceversa, dove all’esterno del carcere il reato è cattivo ed all’interno chi ha commesso reato sia buono. È giunto il momento di dire basta al finto buonismo, I detenuti che trasgrediscono le regole o peggio ancora che aggrediscono la Polizia Penitenziaria devono essere perseguiti a norma di legge ma soprattutto scardinati dal contesto ove si sentono appoggiati da altri reclusi amici e quindi forti di questo, non esitano a commettere altri reati”.
E’ un ‘fiume in piena’ il leader nazionale del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria: ““Bisogna intervenire con celerità, a tutela dei poliziotti penitenziari, orgoglio non solo del SAPPE e di tutto il Corpo ma dell’intera Nazione. Serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”. E conclude: “il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e gli organi istituzionali competenti devono assumersi le responsabilità ed attuare, ognuno per la parte di propria competenza, azioni mirate a dare garanzia di intervento al corpo di Polizia penitenziaria che opera nell’ultima trincea della giustizia, il carcere. Il SAPPE valuterà ogni forma di tutela, anche in sede giudiziaria, dei colleghi aggrediti e minacciati”.