All’indomani della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, celebrata ieri 25 novembre 2025, arriva una richiesta chiara: intervenire al più presto per ripristinare la panchina rossa collocata tra via Sebastiano Conca e via Niccolò Piccinni, all’ingresso del parco Mascagna.
La panchina imbrattata
Il manufatto, simbolo del ricordo e della sensibilizzazione sul tema della violenza di genere, da tempo versa in condizioni di degrado. Non si tratta infatti di un vandalismo recente: la panchina era già stata imbrattata nei mesi scorsi con scritte e disegni che ne oscurano il significato originario, e la targa centrale, dedicata alle vittime, risulta da tempo asportata.
Collocata nel 2019 grazie all’iniziativa del Rotary Club Napoli Parthenope e del Comune di Napoli, la panchina ha perso nel tempo la sua funzione simbolica, trasformandosi in un triste esempio di incuria urbana. I residenti dell’area lamentano da mesi il degrado intorno al parco e chiedono non solo un intervento di pulizia e restauro, ma anche maggiori controlli, soprattutto nelle ore serali. La vicinanza con il Commissariato di Polizia del Vomero non è bastata finora a scoraggiare piccoli atti vandalici e comportamenti incivili che minano la vivibilità del quartiere.
Donne al centro: preservare i simboli conta
“Voglio giustificarli perché magari non capiscono che significa mettere una panchina rossa. Ignorare significa anche questo. Però nello stesso tempo c’è da chiedersi perchè i nostri amministratori comunali perché non fanno nulla“, dichiara così una passante.
L’appello per il ripristino assume un valore ancora più forte proprio oggi, il giorno dopo una ricorrenza che mette le donne , e il loro diritto alla sicurezza, al centro dell’attenzione pubblica. Lasciare una panchina rossa in stato di abbandono significa indebolire il messaggio che essa dovrebbe trasmettere: la necessità di non voltarsi mai dall’altra parte, di ricordare ogni giorno chi ha subito violenza e chi continua a subirla. Per questo il recupero non è un gesto puramente estetico, ma un atto simbolico verso la comunità e verso le vittime.
La richiesta dei cittadini non si limita alla semplice pulizia: viene sollecitata da tempo l’installazione di telecamere e un aumento della presenza delle forze dell’ordine nei punti più sensibili dell’area. Garantire la tutela dei simboli pubblici significa infatti ribadire la centralità della lotta alla violenza sulle donne oltre le celebrazioni di rito. Un impegno quotidiano, che parte anche da un gesto semplice: restituire dignità a quella panchina rossa che, oggi più che mai, chiede di essere ascoltata.


