Salgono a 173 i casi confermati di infezione da West Nile dall’inizio dell’anno in Italia, con 11 decessi notificati. I dati emergono dall’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità pubblicato il 7 agosto. Le regioni più colpite sono Lazio e Campania.
Virus West Nile in Italia, salgono a 173 i casi confermati
Cresce il tasso di infezione da virus West Nile in Italia dall’inizio del 2025. Secondo l’ultimo bollettino pubblicato dall’Iss (Istituto Superiore di Sanità) i casi confermati dall’infezione sono attualmente 173, quasi il doppio rispetto al report precedente che ne contava 89. Tra questi, 72 hanno sviluppato la forma più grave dell’infezione, quella neuro-invasiva, e 11 persone sono decedute. Le regioni più colpite sono il Lazio e la Campania, rispettivamente con 37 e 21 casi gravi. Altri casi gravi si registrano in Piemonte (2), Veneto (4), Friuli-Venezia Giulia (1), Emilia Romagna (2), Basilicata (1) e Sardegna (1). Oltre alle forme gravi, si contano 85 casi di febbre, 14 casi asintomatici identificati nei donatori di sangue, 1 caso asintomatico e 1 sintomatico. Tuttavia il tasso di letalità del virus è del 15%, in linea con quello degli anni precedenti (14% nel 2024).
Non ci sono segnali di allarme imminente, ma non bisogna abbassare la guardia
Il virus West Nile è in crescita soprattutto nelle regioni del Lazio e della Campania, ma l’Istituto Superiore di Sanità raccomanda di evitare allarmismi. Infatti i sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e nei casi più gravi il virus può portare allo sviluppo di encefalite letale. Si raccomanda però di attenersi alle indicazioni di prevenzione fornite dalle istituzioni per evitare il contagio.
“La situazione è monitorata con attenzione da tutte le istituzioni competenti, sia a livello centrale che a livello territoriale. Al momento non emergono particolari segnali di allarme” spiega Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di malattie infettive dell’Iss.
E’ fondamentale però non abbassare la guardia e attenersi alle misure di prevenzione: sia quelle tese a proteggersi dalle zanzare (come l’utilizzo dei repellenti) e sia quelle tese a contrastare la proliferazione di zanzare. Soprattutto per i soggetti fragili e già affetti da patologie croniche, è importante rivolgersi subito al medico in presenza di febbre.