Con l’arrivo dell’estate, tornano anche le malattie trasmesse da zanzare. In Italia, il Ministero della Salute ha lanciato un’allerta per la circolazione del virus West Nile (WNV) e dell’Usutu (USUV), due arbovirus che ogni anno colpiscono persone e animali, soprattutto nelle regioni più calde e umide.
I numeri cominciano a preoccupare: a oggi sono 10 i casi umani confermati di West Nile nel 2025, con due decessi. Il Lazio è l’area più colpita (7 casi nella provincia di Latina), seguita da Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. Oltre all’uomo, la circolazione del virus è stata documentata in 11 gruppi di zanzare, 7 uccelli selvatici e un cavallo. Anche l’Usutu, simile per trasmissione e sintomi, è stato rilevato in insetti nella zona dell’Emilia-Romagna.
Di fronte a questi dati, il Ministero ha emanato una circolare che dispone il potenziamento immediato della sorveglianza sanitaria. Viene chiesto a medici, pediatri e operatori di pronto soccorso di prestare attenzione ai sintomi iniziali, spesso lievi e aspecifici, che possono mascherare un’infezione da arbovirus.
Il rischio, spiegano gli esperti, è che i casi gravi – come le forme neuroinvasive – rappresentino solo la “punta dell’iceberg”: molte infezioni, infatti, decorrono in forma asintomatica o con sintomi lievi che sfuggono alla diagnosi.
Non mancano le raccomandazioni ai cittadini: proteggersi dalle punture di zanzara, evitare ristagni d’acqua, usare repellenti, installare zanzariere. E in caso di dubbi, è stato attivato anche il numero verde 1500 per fornire supporto e informazioni.
A coordinare gli interventi è l’approccio “One Health”, che mette in rete sanità umana, veterinaria e ambientale per una risposta integrata. Una strategia che si dimostra sempre più necessaria in un’epoca in cui il cambiamento climatico e l’urbanizzazione contribuiscono alla diffusione di virus un tempo considerati esotici.