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venerdì, Aprile 19, 2024
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«Zia Rosaria parlò col figlio, è lei la regista della pace», il racconto del pentito

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Rosaria Pagano, ritenuta il capo del clan degli Scissionisti è stata inchiodata alle sue responsabilità da una vera e propria raffica di pentiti, sia rivali che ex affiliati agli Amato-Pagano. La donna attualmente è reclusa al 41bis e, stando alle rivelazioni dei pentiti, il suo ruolo di leadership all’interno degli Amato-Pagano sarebbe stato sancito dalla fitta trama diplomatica tessuta tra opposte fazioni. Tra i collaboratori di giustizia che ne hanno tracciato un primo profilo c’è sicuramente Rosario Guarino detto ‘Giò Banana’. Il ras, nipote di Salvatore Petriccione e cugino di Antonio Mennetta, è più volte entrato nei particolari dei rapporti avuti dal suo gruppo con Raffaele Amato jr e sua madre, Rosaria Pagano appunto: «Lello era mio amico. Da detenuto mi ha mandato due pizzini tramite Giovanni Illiano. Ricevuto il primo, ho risposto consegnando il messaggio a Illiano che mi disse che lo avrebbe dato a ‘zia Rosaria’, che poi lo avrebbe fatto arrivare al figlio in carcere. Lello, nel primo biglietto, si scusò per il comportamento della sua famiglia, intendendo Mariano Riccio, Baiano e Carmine Cerrato, che avevano sbagliato nella gestione del clan, precisando che quando sarebbe uscito dal carcere avrebbe messo le cose a posto». Guarino accetta quindi le scuse: «Gli scrissi che Riccio e Cerrato avevano capito l’errore ed eravamo in buoni rapporti. A questo messaggio Lello mi rispose dicendo che aveva piacere che noi della Vinella eravamo ormai in pace con la sua famiglia».

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