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Melito, raid alla «Guarano»

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I vandali hanno allagato l’edificio provocando la chiusura della scuola



GIUGLIANO – Scuola di Melito nel mirino dei vandali. Dopo l’incendio dell’auditorium e i numerosi raid ai danni del laboratorio d’informatica, stavolta la media Marino Guarano di via Madonna delle Grazie è stata devastata da un allagamento che ha mandato in tilt l’impianto elettrico e la centralina telefonica. L’origine del raid è chiara. L’altra mattina sono stati ritrovati srotolati e aperti i manicotti delle pompe antincendio su tutti e tre piani della scuola. Il risultato? Corridoi e classi allagati, soffitti gocciolanti e macchie su tutte le pareti. I balordi si sono introdotti da una porta di sicurezza in vetro al piano terra. I danni non sono stati ancora quantificati, ma a causa della grossa quantità d’acqua rimasta appantanata per molte ore, adesso si teme addirittura per la solidità della struttura. Così in via cautelativa ne è stata disposta la chiusura in attesa dell’ok dei vigili del fuoco e dei tecnici comunali. «Non è facile prevedere per quanti giorni», dicono in presidenza.
Intanto il ripetersi degli atti vandalici alimenta il malcontento tra le famiglie. C’è chi teme che questi raid siano opera degli stessi studenti. «A preoccuparci non sono i nostri ragazzi – chiarisce il dirigente scolastico, Luciano Tiseo – ma i giovani all’esterno. Questa è una scuola grande che non ha gli adeguati strumenti di protezione e fuori dall’orario scolastico rimane inevitabilmente alla mercé dei balordi». Nonostante i raid e la sparizione dei computer gli insegnanti non mollano e portano avanti con dedizione i progetti per la legalità e la sicurezza stradale. «Con i corsi pomeridiani la scuola resta aperta fino alle 16,15 tre volte a settimana – dice il vicepreside Francesco Ferraro- e con il progetto di recupero delle tradizioni locali abbiamo coinvolto anche le famiglie». Il contesto sociale in cui si trova questa media, considerata tra quelle a rischio dallo stesso ministero, ha costretto gli insegnanti a cercare la collaborazione dei sanitari dell’Asl e dei servizi sociali comunali per istituire uno sportello d’ascolto.
Intanto ieri mattina preside e professori si sono riuniti per sottoscrivere una denuncia. Per garantire il diritto allo studio e un sereno svolgimento del loro incarico chiedono che venga garantita «la sorveglianza esterna, per mettere fine alle scorribande di motociclisti – scrivono – e interna alla scuola alla fine delle lezioni». Andato in pensione, il vecchio custode non è stato ancora sostituito, né è stato mai installato un impianto di antifurto. Intanto sono 850 gli studenti costretti a casa per la seconda vacanza forzata, dopo la settimana di chiusura a febbraio 2001 per ripristinare l’auditorium danneggiato dall’incendio doloso.

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TONIA LIMATOLA – Il Mattino 18 febbraio 2003

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