PUBBLICITÀ
HomeAttualità e SocietàL'indice che determina la ricchezza di un paese

L’indice che determina la ricchezza di un paese

PUBBLICITÀ

Sulla scia del precedente articolo nel quale ci siamo occupati dell’inflazione, come termine di ormai uso comune ma che talvolta ignoriamo il significato ( o meglio l’applicazione del termine nei vari discorsi di economia), mi sembrava giusto focalizzare l’attenzione sul P.I.L. sigla che semplifica il Prodotto Interno Lordo. Come accennavamo per l’inflazione, tutti gli indici economici hanno, anche nella loro definizione, regole di difficile spiegazione ma soprattutto non sempre è chiaro il sistema o la base di calcolo.
Ma andiamo con ordine, per definizione il P.I.L. è il valore complessivo dei beni e servizi finali prodotti all’interno di un Paese in un certo intervallo di tempo destinati al consumo finale. Cosa ci dicono quando parlano del P.I.L. della Cina che vola e che il nostro si riduce ad ogni Finanziaria: semplicemente che la ricchezza prodotta dal Paese non riesce a coprire tutte le spese che uno Stato ha mentre la Cina produce molto di più rispetto alle esigenze. Fin qui sembrerebbe tutto chiaro ma come accennavamo prima tutto dipende dai punti di riferimento che vengono posti per calcolare questi misteriosi indici.
Per il momento ci dobbiamo accontentare di sapere che sino a quando l’assetto economico finanziario rimarrà l’attuale, con il PIL misureranno la “ricchezza” di uno Stato e la credibilità che la propria economia ha sullo scacchiere mondiale.

Pur parlando di un indice riconosciuto internazionalmente, non tutti, economisti e studiosi, concordano sulla bontà del dato, riporto un discorso di Robert Kennedy tenuto il 18/03/1968 che a mio avviso spiega bene il come a volte vogliono tenere l’economia lontano dai cittadini utenti: « Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow Jones né i successi del Paese sulla base del Prodotto Interno Lordo. Il PIL comprende l’inquinamento dell’aria, la pubblicità delle sigarette, le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine del fine settimana… Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione e della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia e la solidità dei valori familiari. Non tiene conto della giustizia dei nostri tribunali, né dell’equità dei rapporti fra noi. Non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio né la nostra saggezza né la nostra conoscenza né la nostra compassione. Misura tutto, eccetto ciò che rende la vita degna di essere vissuta ».
Vale la pena riflettere.

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ