Travolti dagli argomenti che questa crisi propone, abbiamo trascurato ingiustamente, alcuni argomenti che vanno a completare quel discorso sulla conoscenza degli strumenti finanziari a disposizione di tutti divenuti di largo consumo ma che a volte non conosciamo i meccanismi.
A fronte di una flessione nel settore del credito al consumo che si attesta, sino ad aprile 2009 (si attende una ripresa a maggio ma i dati non sono ancora disponibili), intorno all’11%, c’è un comparto che invece non conosce crisi, e che anzi conosce una primavera che non sembra sfiorire: la cessione del quinto dello stipendio.
Si tratta ovviamente di una nicchia, poiché per ottenere tale prodotto bisogna sostanzialmente essere lavoratore dipendente e, solo da qualche anno, pensionato; per ancora più preciso, si tratta di uno strumento un tempo in uso solo nel pubblico impiego, ma, verificando la bontà del prodotto, i più grandi istituti di credito grazie ad alcune leggi favorevoli, ha dato possibilità anche ai dipendenti d’aziende private di mettere a disposizione il proprio 5° di stipendio per ottenere un prestito: Si tratta di un finanziamento particolarmente sicuro, infatti, s’intervenire direttamente sul datore di lavoro che si sostituisce al cliente pagando le rate.
Rispetto agli altri prodotti è leggermente più complicato ed in alcuni casi un po’ più tardiva l’erogazione, ma i tassi di riferimento sono interessanti; bisogna però sempre verificare il costo totale (Taeg o Tan) dell’operazione in quanto a parte il costo del denaro ci sono diversi costi accessori che fanno salire di molto il tasso complessivo.
Da queste premesse capirete che si tratta, in periodi come questo (a parte il rischio che chiuda l’azienda) di uno degli strumenti più sicuri sia per il lavoratore che per l’azienda erogante e quindi si moltiplicano le offerte, riducendosi sempre più le restanti su prodotti più rischiosi. In molti, infatti, in questo periodo ci avete contattato denunciando le enormi difficoltà soprattutto se siete artigiani o piccoli imprenditori per accedere al credito in barba anche agli appelli del Ministro dell’economia, ma molto dipende dai consumi o meglio dalla propensione che molte persone avranno a “spendere” i soldi e questo si ricollega a quanto esposto prima con il prodotto del 5° e serve per capire che, anche se approfondiremo l’argomento in altro momento, tanto più sarà la propensione delle persone a ricorrere ai prestiti più l’economia si “smuove” e le Banche si decideranno ad “investire”nelle risorse imprenditoriali del Paese. In questo momento forse qualcosa si muove ma i bilanci li analizzeremo a partire dalla fine di questo mese che chiude la prima metà dell’anno.
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