Per il momento è un articolo della finanziaria o meglio del piano economico triennale Art.6-ter, ma si tratta di uno dei pochissimi avvenimenti che hanno distolto l’attenzione della classe Dirigente italiana dal marasma dell’avvelenatissima campagna elettorale o per meglio chiamarla “gossip-politique”. Anche se siamo esenti dalla par condicio per quanto mi riguarda preferisco proprio evitare di nominarli e di esprimere pareri, commenteremo e vigileremo attentamente sulle azioni e programmi degli eletti perché di questi la campagna elettorale ne è assolutamente priva. Addirittura i vescovi sono scesi in campo, approfittando della confusione, chiedendo di votare contro chi è abortista; ed è un idea in quanto visto che nessuno prende posizione almeno chi si riconosce nella Santa Romana Chiesa ha un preciso indirizzo sempreche ci dicano chi è veramente abortista e chi non lo è e non come la farsa delle coppie di fatto dove chi era contro l’approvazione della legge aveva già due tre matrimoni e convivenze alle spalle (il regolamento parlamentare riconosce le coppie di fatto per i componenti delle Camere n.d.r.).
Scusate la divagazione ma in questo clima di “chiarezza”, si sono poste le basi del progetto ambizioso di creare una Banca che privilegi le azioni propositive e progetti provenienti dal nostro meridione; attenzione c’è la Lega al governo non chiamiamolo assistenzialismo ma sotto elezioni non si può dire neanche il contrario. Il progetto è ancora nella fase embrionale ma già in questi giorni (forse il 25 marzo n.d.r.) i soggetti accreditati e indicati dal governo per la costituzione, dovranno presentare il Piano industriale da sottoporre all’approvazione della Banca d’Italia.
Aspettando quindi di analizzare per offrirVi la possibilità, visto che qui viviamo, di conoscere come accedere alle future opportunità offerte dall’Istituto, possiamo affermare che è quanto mai opportuno che si affronti in maniera seria e produttiva il problema dell’accesso al credito di questi tempi, questo sia per le aziende ma altrettanto per le famiglie: si finisce per sforare in veri e propri drammi sociali per i quali se ci muoviamo possiamo anche porre qualche rimedio facendo rinascere la voglia di urlare l’orgoglio di essere del SUD.
Abbiamo l’obbligo e la voglia di essere ottimisti e lo è anche il nostro Direttore che vuole vedere pubblicata questa notizia che deve servire come mezzo di conoscenza a chi ritiene che questo serva come opportunità per finanziare nuove e buone idee ma soprattutto sogni da perseguire.
Non volendo, per concludere, entrare nei tecnicismi aspettiamo che si pronunci l’Istituto di vigilanza: la Banca d’Italia. La Banca del Sud o del Mezzogiorno, il nome non è stato ancora deciso e non ha neppure un logo, si appoggerà ad altre realtà e canali di distribuzione e precisamente: Poste Italiane soprattutto per la parte informatica e le Banche di Credito Cooperativo per gli sportelli, per raccogliere, attraverso obbligazioni, bond ed altro fondi da girare poi al mondo produttivo. E’ sicuramente una cosa seria, alla conferenza stampa che annuncia ufficialmente la presentazione del progetto alla Banca d’Italia si sono presentati sia Tremonti che Berlusconi, annunciando la loro partecipazione immediata, investendo proprio denaro presso i neonati sportelli. (forse solo il Premier il Ministro ha dichiarato solo quarantamila euro di reddito per il 2009)
Ci sono grandi aspettative intorno questi progetti perché offrono speranze pratiche e pensare poi che non si realizzano o che offrono “pappa” ai soliti noti ci renderebbero tristi ancora una volta e noi vogliamo tornare “onestamente” a ridere.
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