L’idea di parlare di economia “domestica” come la chiama il Direttore, ma in realtà l’abbiamo già definita “economia pratica/di tutti i giorni”, è nata proprio dall’esigenza di orientare i lettori nella giungla delle offerte di denaro alle persone singole che provenivano da molteplici canali (era l’estate del 2008). Non immaginavamo però che questo settore, comunemente chiamato del Credito al Consumo, come abbiamo imparato a conoscerlo, fosse quello che ha subito numerosissimi interventi volti alla maggiore trasparenza e leggibilità di prodotti sino ad allora “venduti” ed “acquistati” con troppa leggerezza. Il prolungarsi e l’arguirsi della crisi finanziaria, hanno evidenziato criticità molto elevate proprio verso quei comparti della società civile che per prima ha sentito il peso enorme della mancanza di liquidità ed essendo i maggiori utilizzatori di quei prodotti, prestiti acquisto beni, prestiti personali, carte di credito/debito revolving, con tutte le sfaccettature, con la sospensione o i mancati pagamenti, ne hanno sancito una sorta di moratoria della distribuzione tradizionale evidenziandone anche falle nei processi di valutazione.
Molti lettori attenti dei nostri articoli di economia, rivolgendosi a queste aziende che sino a qualche anno fa con una semplice telefonata o un click su internet erogavano quanto richiesto senza nemmeno, a volte, avere il minimo indispensabile (documentazione di reddito) si sono invece trovate di fronte ad un muro quasi invalicabile. E la spiegazione anche se poco pubblicizzata ma evidente e che vari interventi di associazioni di consumatori ma soprattutto l’intervento massiccio della vigilanza della Banca d’Italia presso gl’Istituti, ha reso l’accesso a questi prodotti “nuovamente” difficile; nell’opinione pubblica non si sta certo riportando l’idea che richiedere un prestito è quasi mortificante, ma si vuole senz’altro sottolineare che si tratta di azione razionale e ragionata che deve partire dalla domanda: “riesco ad affrontare il peso della rata mensile?”.
Tutti i prodotti che abbiamo imparato a conoscere in questi anni sono naturalmente ancora in commercio: carte revolving, prestiti personali senza garanzie particolari, cessione del quinto (vera star del momento) che risultano anche essere convenienti (i tassi si sono abbassati) ma è diventato più difficile l’accesso: attualmente vi sarà richiesta la visita in filiale, o di essere già clienti, di essere in possesso di reddito o in mancanza la firma di una seconda persona che lo ha. Vera star, come dicevamo è la cessione del 5° dello stipendio, finanziamento che per ottenerlo bisogna essere necessariamente dipendenti di aziende e quindi ad essere valutata è l’azienda che mensilmente preleva dalla busta paga e gira alla finanziaria/banca, riducendo così notevolmente il rischio d’insolvenza.
Sicuramente approfondiremo il discorso c’è da sottolineare anche che per la percentuale alta di aziende in crisi o a rischio, anche questo strumento sta esaurendo la spinta forte, e s’intravedono segnali di flessione, e ragionando, se si esaurisce anche questa resterà poco a sostegno dei consumi che ci indicano sempre il segnale forte di un economia di un paese in crescita.
Ricapitolando: possiamo, come prima, in caso di bisogno ricorrere ai vari tipi di prestito, dobbiamo però armarci di maggiore pazienza e muoverci solo se siamo consci di poter accedere ad un prestito. Capitolo a parte sono le piccole aziende che dovrebbero essere soccorse almeno al SUD dalla Banca promessa dal governo, ne abbiamo già parlato aspettiamo nuovi eventi.


