PUBBLICITÀ
HomeAttualità e SocietàEconomia ad una svolta

Economia ad una svolta

PUBBLICITÀ

Nella domanda del sottotitolo è riassunta tutta l’incertezza e il disorientamento che un’“epoca di mezzo” evidenzia. Per epoca di mezzo, s’intende, in storia, un periodo di preparazione ad un altro che si presume più stabile. Come abbiamo più volte accennato da queste pagine, di fronte a tanto caos, è auspicabile il cambiamento che non sia però altra confusione che in nome del cambiamento procura danni.
Ci siamo impegnati, qualche articolo fa, a tenervi informati sulla manovra economica “rivoluzionaria” che il governo, ma più in alto la Commissione Europea, si sono affrettati ad annunciare. Purtroppo c’è poco da discutere, non c’è! Potremmo consigliare a qualsiasi categoria di manifestare contro questa manovra tanto a parole veniamo colpiti tutti. Ragioniamo piuttosto sui segnali di cambiamento che possono realmente cambiare l’andamento della vita di un uomo e della sua famiglia.

Dicevamo che, mentre i governi discutono, elaborano e litigano, il Capitale deve alimentarsi e come non discutere del caso FIAT? Il futuro economico e sociale delle nostre zone, è ancora legato alla più grande fabbrica e al suo indotto del sud Italia. Le notizie le conosciamo un po’ tutti e assistiamo allo spettacolo del “tutto” relativistico e surreale: addirittura s’indice un referendum, due chiaramente le posizioni e, ad urne chiuse, pur vincendo una corrente si scopre che ne esiste altra che la proprietà si auspicava e che quindi modificherà ancora una volta le scelte strategiche. Scusatemi, ci sarà qualcuno in disaccordo, ma non c’è logica e se è vero che oltre al nero e bianco esistono le sfumature, non esistono però in economia e nella vita della gente le “fregature”.
Da queste lezioni che ci offre chi detiene il potere dovremmo imparare che bisognerebbe avere più consapevolezza e partecipazione alla vita pubblica o piuttosto, se dipendenti di grandi colossi come quello detto, partecipare attivamente alle scelte strategiche per capire se ci si trova di fronte a reali possibilità o false speranze. Si tratta chiaramente di una provocazione; l’Europa è unita solo a parole e per qualche accordo economico ma l’operaio polacco sul serio viene pagato un terzo di quello italiano e l’unità non vuole portare al miglior diritto acquisito e nemmeno a quello medio, che sarebbe logico, ma a quello peggiore.

PUBBLICITÀ

Voglio a questo punto fare anch’io un sogno e un giorno battere questa notizia:
“I cittadini che pagano le tasse, compresi i lavoratori FIAT, pretendono la restituzione di parte dei tanti aiuti di Stato ricevuti dalla fabbrica compresi parte del TFR spettante di diritto. L’ultima riunione di fabbrica ha bocciato la proposta dell’azienda di produrre ancora auto a benzina o gasolio ritenendola una lenta agonia che porterà alla morte dell’industria. La loro intenzione è pensare al futuro dei propri figli e non produrre beni che tra due anni potrebbero diventare “fuorilegge”. Parte dei Dirigenti non in linea con la proprietà ha già preso contatti con amministrazioni pubbliche e private e chiuso accordi di fornitura del nuovo prodotto: a Pomigliano d’Arco da ora in poi si produrrà l’auto a Idrogeno. Questa è la vera risposta dei lavoratori alla minaccia della proprietà di trasferire la produzione di alcuni dei suoi modelli. Con grandi motivazioni, la giusta distribuzione delle vetture, e la partecipazione attiva di tutti i lavoratori di ogni livello dal monitoraggio dei costi alla distribuzione delle risorse, si garantisce la sopravvivenza di migliaia di persone per molti anni e nulla impedisce che, con questa logica, quando i nostri figli riterranno vecchia anche questa di produzione, potrebbero passare alla trasformazione di prodotti agricoli; il cibo è sempre il miglior investimento”.

Resterà forse un sogno ma gli avvenimenti degli ultimi anni devono farci riflettere sulla partecipazione attive alle cose che c’interessano per dare un futuro certo ai nostri figli. Parleremo infatti anche della scuola aspettando la manovra finanziaria.

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ