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IL “CRAC” DELLA BANCA POPOLARE DEL MERIDIONE: STORIA DI UNA TRUFFA ANNUNCIATA

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Ci sta un francese, un inglese e un napoletano…..Potrebbe cominciare così la cronaca di quest’ennesima vicenda di mala finanza e, dopo aver scoperto le magagne dei vari Ricucci, Coppola e altri amici della “finanza creativa”, sembrava difficile si ripresentassero personaggi “coloriti” (Raffaele Cacciapuoti nel nostro caso N.d.R.) che si comportassero come il napoletano delle barzellette. Leggendo invece le cronache di questi giorni, c’è anche una comica quanto drammatica intervista dello stesso Cacciapuoti rilasciata a “Il Mattino”, dove chiaramente si definisce truffato e non truffatore, sembra proprio di ascoltare uno dei racconti del film Totò truffa (quello della vendita della Fontana di Trevi N.d.R.).
Chi legge i nostri articoli in materia d’economia e finanza, ci riconosce la massima attenzione alle novità e alle alternative ai sistemi monopolistici e quando in città circa un anno e mezzo fa, apparvero i manifesti enormi che invitavano a sottoscrivere per avviare una Banca nuova sul nostro territorio e fuori degli schemi, pur non potendo citarla per non fare pubblicità, guardammo con attenzione nell’attesa che qualche dato potesse indurci a pensare che nasceva un vero polo meridionale per le imprese a sostegno delle attività e della creatività locale: invece…….. C’è chi vedeva del marcio ma la compagine, che certo non era di primissima qualità, ma gli organi costituiti compresi i collegi sindacali e c.d.a. erano composti da affermati professionisti, faceva ben sperare quando si presentò alla costituzione in aula Magna alla facoltà di Economia della Federico II a Montesantangelo; speranze vacillate quando a febbraio di quest’anno metà dello stesso si è dimesso, ma noi siamo per il nuovo e non dobbiamo fermarci alle logiche del sospetto.
Ma oggi il sospetto è diventato certezza: l’ideatore, promotore principale e aspirante banchiere ha preso il bottino (si parla di c.a 10 milioni di euro n.d.r.) ed è scappato all’estero sembra in sud America, la Banca d’Italia che sino ad oggi ha taciuto, ha confermato di non aver dato l’abilitazione ad operare, ma lo scandalo era già conosciuto: insomma quello che avremmo voluto raccontare come un bell’esempio da inserire nell’articolo natalizio della buona novella, lo raccontiamo nel torrido e fosco ferragosto quando però per fortuna l’opinione pubblica è molto più interessata alle vacanze e non penseranno alla solita “furbata” del napoletano di turno.
Su questa pagina se v’interessa o solo per la cronaca, dobbiamo apporre il “to be continued” perché alla fine, calmate le acque, si presenterà l’amico e racconterà la sua versione dei fatti: un film già visto e quindi in questa sede vi dichiariamo che per non farlo diventare anche lui un divo come quelli citati prima, vi aggiorneremo solo se ci sono fatti importanti, le barzellette noi, non le sappiamo raccontare.

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