Distratti dai tanti eventi di cui è protagonista la “politica” che non vuole lasciare nemmeno in questi caldi giorni, la parte di protagonista dell’attenzione della gente, non ci rendiamo conto che intanto il mondo gira e tra le notizie che a nostro avviso è interessante conoscere, sono i primi dati concernenti la sospensione delle rate dei mutui ipotecari (Piano Famiglia stipulato tra associazione dei consumatori e l’ABI). E’ notizia di questi giorni, infatti, che ben 24 mila (23.793) nuclei familiari messi in difficoltà da cassa integrazione, mobilità o licenziamenti, hanno approfittato della possibilità del Piano.
La pubblicazione dei dati da parte dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana, ha reso noto che la sospensione delle rate è stata applicata, tra febbraio e giugno2010 per un debito residuo pari a 3,2 miliardi di euro liberando immediatamente 155 milioni di liquidità che divisi per le 24mila famiglie dette, sono ben 6.800 euro da spendere (parola grossa in alcuni casi utilizzati per coprire altri maledetti debiti).
C’è da riflettere: il 90% dei casi ha richiesto la sospensione in presenza già di sofferenza il rimanente in maniera preventiva ma le ragioni sempre le stesse prima citate (perdita parziale o totale di lavoro dipendente) e sono distribuite con una prevalenza del 59% al nord e “solo” il 19 al centro e 22 al sud.
Ma questi sono numeri importanti, significa che lo strumento realmente aiuta e che deve essere pubblicizzato, conosciuto perché prevede una sospensione per 12 mesi, anche nei confronti di clienti già morosi sino a 180gg consecutivi. I mutui interessati sono quelli sino a 150mila euro attivati per l’acquisto costruzione o ristrutturazione della casa principale con reddito imponibile fino a 40mila euro, che, hanno subito o subiscono nel biennio 2009 e 2010 eventi particolarmente negativi (morte, perdita dell’occupazione, insorgenza di condizioni di non autosufficienza, ingresso in cig).
Il piano è partito il 1° febbraio e i clienti potranno presentare richiesta per attivare la sospensione fino al 31 gennaio 2011, con riferimento ad eventi accaduti dal gennaio 2009 al 31 dicembre 2010.
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