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La corruzione ‘come sempre’ è dilangante

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Come sempre in questi casi, la notizia è agrodolce; ci fa sorridere, riflettere e a volte piangere.
Stranamente le notizie sono state battute quasi contemporaneamente: secondo uno studio di un’affermata Ong (Transparency International), l’Italia, nella classifica delle più virtuose nazioni in fatto d’onestà nella pubblica amministrazione, su un campione di 178 Paesi, occupa appena il 67° posto preceduta anche da Stati altamente democratici come il Ruanda o le Isole Samoa. A parte gli scherzi, sono veramente dati raccapriccianti se si approfondisce la lettura di questi, ci confermano che il campione è valutato oltre che in base ai tradizionali sistemi corruttivi a livello nazionale anche dai sistemi locali maggiormente concentrati nel settore della Sanità. L’indice di valutazione Cpi (Corruption Perception Index), assegna voti su una scala di 10 e noi abbiamo avuto un poco incoraggiante 3,9 e siamo preceduti come prima si scherzava da Stati che normalmente consideriamo ad alto rischio molti dell’ex Unione sovietica o dell’Est Europa. Insomma significa che la popolazione è abituata/assuefatta a certi sistemi e che quindi ci sono anzi ci devono essere margini di miglioramento: ricordate il ns. articolo dove quantitativamente la corruzione costa quanto il bilancio di un piccolo Stato.

Ma, anche se così esperti del sistema corruzione, c’è chi è riuscito lo stesso a “fregarci”;è quanto si dice successo in sede d’assegnazione dei Campionati Europei di Calcio del 2012. Secondo il Tesoriere della Federcalcio di Cipro, in sede di votazione in ambito UEFA, per l’attribuzione del torneo, che sembrava senza grossi dubbi già nostro, nei due giorni di permanenza a Zurigo dei Membri aventi diritto al voto, è successo qualcosa che ha ribaltato l’orientamento. Il qualcosa, ha un solo nome: corruzione. Secondo il Tesoriere, ben 11 milioni d’euro tintinnavano a disposizione dei corruttibili non ancora identificati, si aspettano, infatti, le prove che il dirigente ha detto produrrà a certificazione delle proprie dichiarazioni.

Per chi ha seguito le vicende di quei giorni, ricorderà che oltre al dato sportivo, si poneva l’accento all’aspetto economico/sociale in termini d’adeguamento degli impianti sportivi che in mancanza dell’evento sembrano di difficile attuazione.
Alle cocenti sconfitte sportive subite all’ultimo mondiale soprattutto, si aggiungono quelle più difficili da digerire e antisportive per eccellenza. La corruzione è un investimento; l’obiettivo di chi si produce in queste azioni, è di guadagnarci e, fatte le dovute proporzioni, se si è disposti a produrre cifre che abbiamo visto, si possono solo immaginare le cifre che si cerca di far rientrare. Ma come detto, purtroppo, la nostra posizione in classifica non è un caso, questo sistema lo conosciamo “abbastanza” bene e, calcisticamente parlando, visti i tempi ci sembrano improbabili risultati a breve che permettono una scalata della stessa.

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