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Villaricca, omicidio Landi: si pente Ciro Pianese

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«Lei è collaboratore di giustizia?». «Si, sono collaboratore di giustizia». E’ stata questa la risposta data al pubblico ministero. Si è pentito. Ha deciso di passare dalla parte della Legge diventato un collaboratore di giustizia. Ciro Pianese, l’imprenditore 36enne di Giugliano accusato dell’omicidio dell’ex assessore al Comune di Villaricca, Roberto Landi e del 19enne Stefano Falco, è stato interrogato dal pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia Nunzio Fragliasso. Ha ricostruito la mala di Qualiano ed anche alcuni agguati di camorra. Ora si trova in una località protetta. Ma sul motivo del suo pentimento, ad una precisa domanda del pm, risponde: «Questa è una bella domanda, non vorrei cadere nel banale e nel rispondere semplicemente perché sono pentito, molto brevemente, potrei dire che io mi sarei, diciamo, avrei potuto collaborare, anche prima, per una serie di vicende che, diciamo, anche sotto un profilo, come dire, di codice criminale, me lo sarebbe consentito, ma non l’ho fatto: l’ho fatto nel momento in cui mi sono reso conto di non essere più né un padre nè un uomo nè un marito, niente, ho toccato il senso del nulla, quel nulla un pò che forse viene descritto da Primo Levi in un libro: “Se Questo è un Uomo”, il senso della nullità – spiega -. E questo mi ha portato a collaborare e a far presente alla giustizia tutti i reati di cui sono colpevole, anche il più, che può essere una ricettazione o una qualsiasi cosa, perchè io ho deciso di pagare il mio debito alla società e, in un certo qual senso, lo ha pagato anche la mia famiglia perché, nel sapere tante cose, mia moglie mi ha chiesto la separazione e ho pagato anche a lei questo debito, e quindi ho firmato anche la sua separazione. Oggi, nonostante io sono detenuto, mi sento di poter dire che, anche dalla mia cella, oggi io mi sento un uomo libero. Questa è stata la scelta».

Il pm ha chiesto poi all’imputato, se prima di collaborare con la giustizia, faceva o ha fatto parte di un clan camorristico: “Io ho fatto parte del… si, facevo parte del clan di Paride De Rosa”. Il pm Fragliasso poi chiede se esiste un clan di Paride De Rosa: “Le spiegherò subito: il clan esiste, è quello di De Rosa Paride, e lo dico perché io ne facevo parte, dico ne facevo parte fino al giorno in cui poi ho deciso di collaborare… Ne facevo parte e sono io, insieme ad oltre poche persone e insieme anche a Paride De Rosa, ad avere creato questa clan” spiega Pianese, Le altre persone con le quali ha creato il clan erano “Salvatore Di Marino, Antonio Sarappa e Carmine Starace”, tutti deceduti in quanto “hanno subito un agguato” afferma Pianese. Il pm: “Senta, senza dire i nomi degli autori e dei mandanti degli omicidi, sa dire se e da quale… se, sottolinea se perché non lo so, e da quale clan o da dove provenivano questi agguati che hanno portato alla morte di Strappa Antonio e Starace Carmine?”. Pianese: “Noi eravamo in contrapposizione con un altro clan, che è il clan D’Alterio, per cui la loro morte è imputabile al clan D’Alterio”. Ritornando sul clan De Rosa, il pentito, spiega che
è stato uno dei reggenti: “Io ne sono stato uno, poi c’è stato anche D’Agostino…Gennaro D’Agostino, detto ‘cocktail’ ”. Pm: “il clan De Rosa di quali reati si interessa sul territorio? Almeno i principali”. Pianese: “Estorsione principalmente” Pm: “Senta, il clan di De Rosa Paride ha la disponibilità di armi?”. Pianese: “Attualmente non so, credo di no, attualmente, prima che venissi arrestato, si. Ero io, insieme a D’Agostino Gennaro, ad essere i reggenti, quindi lo dovevamo sapere per, forza”. Poi la spiegazione in sintesi dei motivi che hanno portato alla ‘guerra’ di camorra a Qualiano. “Diciamo che tutto è cominciato con la morte Nicola Pianese ‘o mussato; da lì è susseguito c’è stato, insomma, un susseguirsi, una spaccatura all’interno del clan Pianese: De Rosa Paride ero un fedelissimo di Nicola Pianese; e poi si è accomunato ad altra gente, come me o ad altre persone come Di Marino e quant’altro, che avevano problemi con chi poi ha succeduto alla morte di Nicola Pianese. Per cui si è iniziato a creare un clan che contrastasse questo clan che aveva preso le redini di Nicola Pianese, che era poi diventato il clan D’Alterio. E quindi c’è stato questo motivo che ha creato questo guerra tra De Rosa e il clan De’ Rosa e il clan D’Alterio”.
(M.F. Cronache di Napoli del 13/11/2010)

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