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Giugliano. Rifiuti anche sulla tomba di Scipione

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Anche se il Decreto emanato ieri dal Governo, con il parere contrario della Lega, non soddisfa le aspettative del sindaco di Napoli Luigi De Magistris e quelle del presidente della regione Stefano Caldoro, la situazione in città va molto meglio e ci si aspetta, per i prossimi giorni, il ritorno alla normalità. Il rischio si fa alto invece in provincia dove la situazione è pressoché immutata. Negli ultimi giorni, infatti, la precedenza ai mezzi che si stanno occupando della pulizia delle strade di Napoli, hanno praticamente bloccato la raccolta nei comuni dell’hinterland e ora che Napoli comincia a diventare più pulita, si teme che i problemi dei comuni della provincia vengano oscurati dai media, così com’è già avvenuto nelle settimane scorse. Già ieri però Giugliano è finita alla ribalta delle cronache per la situazione di crisi registrata sul litorale. Fa discutere infatti il caso della lapide nei pressi della tomba di Scipione, a Lago Patria, praticamente sommersa dai rifiuti. Il quotidiano La Reopubblica dedica al caso un’intera pagina e l’articolo finisce anche sul web (fai click per leggere). In tutti questi mesi, dal 2008 ad oggi, Giugliano è stato incapace di attuare un piano serio per la raccolta dei rifiuti che includesse anche una quota adeguata di raccolta differenziata così da limitare al minimo l’impatto con l’emergenza rifiuti. Se da un lato lo sforzo di mantenere pulito almeno il centro della città è forte, a pagarne le conseguenze sono le immediate periferie e, così come in questo caso, tutta la fascia costiera è costretta a fare i conti con montagne di rifiuti accumulati ormai da mesi. Come se non bastasse, anche la situazione politico – amministrativa non è delle migliori e, a causa delle liti interne alla maggioranza, la paralisi è alle porte. La situazione comincia a diventare critica anche nei comuni dove la raccolta differenziata ha raggiunto buoni livelli. Sempre nel Giuglianese infatti, aumentano le proteste dei cittadini di Villaricca, Qualiano, Mugnano e Marano. La situazione a Melito invece è critica già da diverse settimane.

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