Non c’è pace per piazzale Dalla Chiesa, l’area confiscata alla criminalità organizzata e acquisita al patrimonio comunale. Dopo le polemiche relative ai ritardi sulla realizzazione dell’asilo nido comunale, struttura che dovrebbe sorgere proprio all’interno dell’area acquisita dall’Agenzia del demanio e grazie a un finanziamento regionale tuttora congelato, nel mirino dell’opposizione è finita una recente delibera di giunta. L’atto (delibera 145 dello scorso 21 ottobre) col quale l’amministrazione cittadina ha approvato il progetto definitivo per la realizzazione del piazzale (l’area è già dotata di un parcheggio e un parco giochi), licenziando un piano economico nel quale, fra le varie poste, ce n’è una che ha generato un vespaio di polemiche. Il Comune ha infatti impegnato 126mila euro per espropriare l’area, sulla quale pende un ricorso al tribunale da parte del vecchio proprietario, già confiscata dallo Stato e che quindi non necessita di alcun atto di esproprio da parte dell’Ente. “Colpisce e stupisce che il Comune abbia predisposto fondi per ristorare un proprietario che non è più tale e per pagare un’area che è già di proprietà del Comune – attacca il consigliere de l’Altra Marano Mauro Bertini – ma soprattutto il fatto che in nessuna parte dell’istruttoria e dell’atto deliberativo si faccia riferimento alla confisca. E’ grave che l’attuale amministrazione abbia approvato un piano economico per un esproprio non dovuto. Mi chiedo se si tratti di superficialità o timore reverenziale da parte del dipendente dell’ufficio tecnico che ha istruito la pratica?”. Chiamati in causa, funzionari comunali, attuali ed ex amministratori provano a dipanare l’intricata matassa. “Da quel che mi risulta si tratta di particelle catastali non confiscate, di aree prospicienti a quelle in cui sono stati realizzate il parco giochi e il parcheggio – dice l’assessore all’Urbanistica Emma Buondonno – Effettueremo nuovi controlli per capire se si tratta di aree oggetto di confisca. Se individueremo qualche inesattezza nella compilazione della delibera, utilizzeremo le somme indicate per l’esproprio per completare l’opera”. La spiegazione più convincente sembra però quella dell’ex assessore al ramo e attuale consigliere del Pd, Matteo Morra: “Si tratta di un’area interamente confiscata alla camorra – chiarisce – La posta economica relativa all’esproprio fu inserita dall’ex dirigente dell’area tecnica, in via prudenziale e sulla scorta del ricorso presentato dai legali del vecchio proprietario dell’area, quando fu redatto il progetto preliminare e riguarda esclusivamente le aree non ancora trasformate, cioè quelle limitrofe al parco giochi e al parcheggio”. Si tratta insomma di una sorta di fondo di accantonamento, inserito impropriamente alla voce esproprio e relativo al lembo di terreno su cui non sono state ancora realizzate opere comunali. “Ad ogni modo – aggiunge Morra – il vecchio proprietario, anche se dovesse essere accolto il suo ricorso, dovrebbe rivalersi sull’Agenzia del demanio e non certo sul Comune di Marano”.
Non c’è pace per l’area confiscata: è giallo sull’esproprio
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