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Villaricca: dopo un anno è tutto fermo al palazzo Baronale

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Dopo un
anno di amministrazione e
tanti annunci, la storica istituzione rimane senza destinazione. Il progetto di riqualificazione è rimasto lettera
morta. L’assessore al Centro
storico Teresa Di Marino
non ha fornito alcuna indicazione nemmeno sui progetti in
cantiere. Sul Comune permane certamente un difficile
stato finanziario, ma la mancanza d’indicazione sulle
linee guida per la destinazione
del palazzo, fa emergere uno
stato di navigazione a vista da
parte dell’amministrazione.
L’attuale consiliatura è nata
dalla coalizione del ballottaggio, formata dagli allora candidati Francesco Gaudieri e
Francesco Mastrantuono. In
seguito il primo è stato eletto
sindaco, mentre il secondo
rappresenta uno dei perni
della maggioranza.
Lo
schieramento della fascia tricolore espresse l’ intenzione
di creare un polo culturale
attorno all’istituzione del
Palazzo Baronale, in modo da
rilanciare lo sviluppo del centro storico. Nello storico complesso dovrebbe sorgere un
polo delle arti e delle scienze
con la collaborazione di associazioni del territorio con le
quali innestare varie attività
come un’area espositiva nel
salone delle soffitte affrescate; e per giovani creazione di
scuole di teatro, canto, ceramica e di musica per continuare le tradizione locali. Nel
programma di Francesco Mastrantuono si faceva riferimento a un progetto denominato borgo Panicocoli, che potesse
ridare slancio produttivo e
importanza logistica al cuore
cittadino.
Ma uno dei pochi provvedimenti riguardanti il complesso
del centro storico, si riferisce ad una
delibera di giunta risalente
all’ottobre del 2010. Nella
disposizione si approvò un finanziamento di 716mila euro per la realizzazione di un centro polifunzionale all’interno del palazzo
Baronale. La disposizione si
prefiggeva due obiettivi: istituzione d’interventi finalizzati a
sviluppare percorsi d’integrazione per l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati,
in modo da combattere ogni
forma di discriminazione sul
mercato del lavoro; e il sostegno all’azione nelle aree urbane degradate dei centri multifunzionali per l’integrazione
sociale e lavorativa di soggetti
deboli, senza tralasciare le aree
marginali e a rischio di desertificazione. Sicuramente quest’argomento sarà oggetto
della verifica di maggioranza.


Alessandro Caracciolo, Cronache di Napoli

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