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Rifondazione: «Riappropriamoci degli spazi colletivi»

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Nei mesi scorsi come Rifondazione Comunista, insieme ad altre forze politiche e associative, democratiche e progressiste, abbiamo sollevato il problema del pagamento delle sale pubbliche, animando anche una raccolta firme.
Purtroppo il commissario, come sempre, è rimasto sordo ad ogni sorta di sollecitazione. Ma noi siamo convinti che la nostra battaglia sia giusta e vogliamo proseguirla senza tentennamenti.
La democrazia e la partecipazione non possono essere a pagamento! Le istituzioni dovrebbero favorire lo sviluppo del confronto, dei momenti di crescita culturale, di un intellettuale collettivo che possa permettere a tutta la nostra comunità di fare un passo in avanti. Ed invece vengono messi ulteriori paletti ed impedimenti a chi, tra mille difficoltà economiche ed organizzative, cerca di costruire un confronto serio su problemi reali (locali e nazionali) con tutti i cittadini. Insomma detto in parole povere, la democrazia è reale solo se c’è partecipazione, se le istituzioni non favoriscono la partecipazione ma addirittura la ostacolano si pongono fuori dalla nostra Costituzione.
Nel concreto l’istituzione di un vero e proprio tariffario per la concessione delle sale pubbliche non servirà neanche a migliorare le condizione delle casse del comune, l’unico effetto che produrrà sarà, infatti, che potranno permettersi di usufruire degli spazi che dovrebbero essere delle collettività solo quei partiti e quelle associazioni con alle spalle o grandi finanziatori o poteri forti (e a Marano quando si parla di poteri forti si parla di Camorra, tanto per essere chiari).
Naturalmente il problema è molto più ampio, per questo abbiamo deciso di convocare un’assemblea pubblica sotto i portici del Comune alle 17:30 di Martedì 18 settembre per discutere insieme a tutti i partiti progressisti, le associazioni, i comitati e i cittadini, di tutti gli spazi collettivi di cui i cittadini maranesi dovrebbero riappropriarsi. Gli spazi pubblici sono un bene comune, nessuna motivazione di bilancio o economica deve danneggiare la democrazia.
Per queste ragioni chiediamo anche un incontro con il commissario per confrontarci su questa questione.

Comunicato stampa

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