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mercoledì, Giugno 26, 2024
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Sgominata l’holding della droga

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Melito
. Da Napoli a Porto Torres la droga arriva per posta celere, ma anche imbottita in autovetture e in pentole caricati su traghetti con partenza da Genova.
Ogni settimana l’organizzazione riusciva a far giungere sull’Isola oltre cento grammi di cocaina purissima, ma anche hashish, per un totale di 12mila euro. La regia della holding è quasi tutta di matrice napoletana. I dettagli della maxioperazione, che ha portato al sequestro della droga in più fasi e che oggi ha stroncato completamente l’ingente traffico di sostanze stupefacenti tra Campania e Sardegna sono stati resi noti ieri nel corso di una conferenza stampa presso la Questura di Sassari. Nove in tutti gli arrestati, due soltanto gli originari della Sardegna, tra cui un poliziotto in servizio presso la stradale di Macomer, nel nuorese. Sette, quindi, i napoletani: quattro pusher di Napoli, due di Cercola e uno di Melito. L’operazione della squadra mobile, coordinata dal Gip Altieri del tribunale di Sassari, nata dall’intercettazione di un pacco contenente pentole «imbottite» con due chili di hashish, è partita nell’ottobre scorso.
Dopo una meticoloso lavoro investigativo sono stati spiccati nove ordini di custodia cautelare. A Macomer, dove prestava servizio, è stato arrestato l’agente Domenico Mura, 29 anni, originario di Porto Torres. E sempre nel sassarese risiedevano gli altri arrestati. Si tratta di Luigi Ronghi, 32 anni, di Napoli, i fratelli Marco e Giovanni Sannino, 29 e 31 anni, di Cercola, Mario Nazzaro, 34 anni, di Melito, Salvatore Cuomo, 41 anni, di Napoli, Maria Berriola, 32 anni e suo marito Carmine Risiti, 38, di Napoli, e Rita Pinna, 39 anni, di Sassari.
L’operazione ebbe una svolta a marzo, quando Nazzaro fu sorpreso al suo sbarco in Sardegna con l’auto piena di cocaina. La sua Scenic fu smontata da un meccanico specializzato della Renault venne scoperto, nell’intercapedine, droga accompagnata da caffè per depistare i cani antidroga. Secondo gli investigatori la banda privilegiava gli invii di plichi con la posta celere, piuttosto che con l’uso di corrieri, riuscendo a inviare sull’isola un quantitativo medio di un etto di cocaina alla settimana.
Il traffico partiva dalla Campania dove Mario Nazario, residente a Melito, organizzava le spedizioni per Porto Torres. Qui, un altro napoletano, Luigi Ronghi, che da due anni abitava sull’isola, riceveva e distribuiva la cocaina agli spacciatori della zona. Il traffico è stato scoperto grazie all’intercettazione, sei mesi fa, di un pacco che conteneva pentole imbottite di hashish, destinato ad una donna insospettabile, Rita Pinna. Ronghi ha avuto l’appoggio del cognato Carmine Risiti e della moglie Maria Berriola. Arrestati dopo un blitz nel loro appartamento, a gennaio, gli agenti sequestrano 180 grammi di cocaina. I due furono sostituiti da altri insospettabili, i fratelli Marco e Giovanni Sannino. In brevissimo tempo, stando a quanto appurato dagli inquirenti, i due ricoprivano un ruolo di primo piano nell’organizzazione. La droga, infine, veniva smerciata anche attraverso un noto mobilificio di Sassari, gestito da Salvatore Cuomo.

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