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Abusi e violenze, tre rumeni in manette

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di ANTONIO POZIELLO





Violenza carnale e sequestro di persona, in manette tre rumeni. Sono accusati di avere segregato per quasi un anno una ragazza irlandese di venti anni e i due figli di lei, di uno non si hanno più notizie da 48 ore. La ragazza era giunta a Napoli nel luglio scorso. Incinta di quasi cinque mesi e con un bambino al seguito, senza denaro, aveva conosciuto alcuni rom che l’avevano condotta al campo nomadi di Scampia.
Qui è rimasta per quasi nove mesi, segregata e violentata da un gruppo di rumeni. La banda, l’altro giorno, ha abbandonato il campo nomadi di Scampia per dirigersi al Nord, portando via il figlio della ventenne irlandese, di soli 18 mesi.
Disperata, la ragazza è fuggita. A piedi, si è incamminata sulla bretella di Melito dell’asse mediano, fino a raggiungere un centro commerciale di Mugnano. Qui ha incrociato una pattuglia dei carabinieri della compagnia di Giugliano. Ai militari, in un italiano stentato, ha raccontato la sua storia: il sequestro, le sevizie, il rapimento del figlio. Tra le lacrime, stringendo il figlio più piccolo, di appena 4 mesi, ha ricostruito il suo incubo.
Aveva incontrato i rumeni nei pressi della stazione centrale, poco dopo essere giunta a Napoli. Era sola, con un bimbo piccolo e un altro in arrivo, senza un soldo. L’offerta di ospitalità dei rumeni le era sembrata un’ancora di salvezza. Ben presto, però, la solidarietà dei rumeni verso la ragazza si era rivelata una trappola. Dopo pochi giorni, secondo quanto accertato dai carabinieri, erano cominciati i primi problemi. Le prime avances, accompagnate dalla minaccia di portarle via il primo bimbo, che all’epoca aveva pochi mesi. Poi sono cominciate le violenze. L’altro ieri, i rumeni, cinque in tutto, decidono di andar via. Caricano le loro cose sulle auto e partono. Con le masserizie, portano via anche il bimbo. La ragazza in qualche modo capisce che faranno tappa a Roma prima di dirigersi in Lombardia.
Ai carabinieri, diretti dal capitano Gianluca Trombetti, descrive i cinque rumeni. Racconta i frammenti di conversazione che è riuscita a carpire prima che il gruppo partisse. I militari le mostrano le foto di alcuni rom con precedenti penali che abitano nel campo di Scampia. Tra queste riconosce tre dei suoi aguzzini, due uomini e una donna: Marian Ionel Tanase, 22 anni; Danuz Caldar, 28 anni, e Soni Frunzita Muntean, 24 anni.
Partono le ricerche. I carabinieri della compagnia di Giugliano e del comando provinciale di Roma e della compagnia di Montesacro passano al setaccio i campi nomadi della capitale. All’alba di ieri, hanno fatto irruzione nel campo «La Rustica», alle porte di Roma. Qui hanno trovato e arrestato i tre rumeni sospettati di aver sequestrato il bimbo. I tre sono ora rinchiusi nelle carceri di Regina Coeli e di Rebibbia. Nessuna notizia, finora, del bambino. I carabinieri continuano le ricerche. I militari sarebbero sulle tracce di altri due rumeni, che si sospettano si nascondano con il piccolo in un campo del Lazio.
Nella giornata di ieri i militari hanno passato al setaccio numerosi accampamenti sia nel Lazio che in Campania. Gli investigatori si dicono, però, fiduciosi di riuscire a ritrovare il bimbo.



IL MATTINO 29 APRILE 2004



http://ilmattino.caltanet.it/hermes/20040429/NAZIONALE/CRONACA_NAPOLI/AIUT.htm

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