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Riflessioni del consigliere Lello Caiazza (Pd)

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Mi vien spontaneo fare qualche pubblica considerazione su quanto verificatosi negli ultimi 20 giorni di vita politica locale. Sino ad ora ho evitato di intervenire vivamente nel dibattito politico per diversi ordini di motivi; innanzitutto per la delicatezza che il difficile momento richiedeva; inoltre, per evitare inutili ed improduttive strumentalizzazioni politiche che già abbondano nel nostro paese costituendo il pane quotidiano di taluni politicanti.
E’ evidente che le minacce perpetrate nei confronti di due consiglieri della maggioranza rappresentino una gravissima e pericolosissima violazione delle regole democratiche vigenti nel nostro ordinamento.
Era doveroso denunciare quanto accaduto circostanziando i fatti, e collaborare con gli organi inquirenti affinchè gli autori delle minacce, con i loro presunti mandanti, vengano assicurati alla Giustizia. Penso che benissimo abbia fatto il sindaco a lanciare un grido d’allarme verso chi, negli ultimi venti anni, ha fatto finta di non ricordare l’esistenza del nostro paese sulla cartina geografica, specificando, sin dall’inizio, che il suo gesto non ha configurato l’innalzamento di una bandiera bianca, anzi, tutt’altro; ha rappresentato l’inizio di un percorso, non facile da intraprendere, che ha condotto al coinvolgimento del Prefetto di Napoli, dei carabinieri, dei magistrati della DDA napoletana, della commissione anticamorra regionale.


Passaggi importanti e fondamentali,
che sicuramente non basteranno per considerare sconfitta la camorra, ma che servono però a sentirci forti, perché non più soli ed abbandonati a noi stessi come negli anni addietro. Confido moltissimo nell’operato della magistratura; ho dato il mio contributo in commissione anticamorra regionale presso la quale ho tentato di ricostruire la storia politica degli ultimi 15 mesi, riferendo notizie dirette su fatti e circostanze da me vissute personalmente. Inutile ribadire che la stessa disponibilità la mostrerò se la magistratura inquirente napoletana dovesse richiedermi una collaborazione in questo processo di verità che deve, e son sicuro presto lo sarà, essere ristabilita a Melito. Credo che vi sia bisogno proprio di “un’operazione Verità” per liberare finalmente Melito da incubi che imperversano sulla nostra città da decenni. Per questo motivo, mi congratulo con il Sindaco Carpentieri perché, con apprezzabilissimo coraggio, ha deciso di lottare per contribuire fattivamente alla causa.
E badate bene, non definite Venanzio Carpentieri sindaco anticamorra perché, come egli stesso ha
giustamente chiarito in occasione della manifestazione di giovedi 11 ottobre 2012, essere sindaco, essere assessore, essere consigliere comunale significa, secondo la nostra concezione della politica, già essere anticamorra.
Ed è proprio qui, secondo me, il nocciolo della questione.

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L’intera coalizione che sostiene il sindaco Carpentieri
ha, sin dalla campagna elettorale del maggio 2011, dimostrato con i fatti di agire in totale contrasto con i poteri camorristici. Chi oggi banalizza gli episodi verificatisi a settembre 2012 che han coinvolto due esponenti della maggioranza consiliare, dimentica, o fa finta di dimenticare, che non rappresentano gli unici episodi accaduti negli ultimi quindici mesi. Vorrei ricordare a tutti che, attraverso pubbliche dichiarazioni rilasciate durante gli ultimi giorni utili per la formazione delle liste elettorali a sostegno dei candidati sindaci, la nostra coalizione ha detto a chiare lettere che si stavano verificando episodi anomali che stavano compromettendo la libera e spontanea formazione degli schieramenti politici. Ci siam visti costretti a chiedere ad esponenti della commissione parlamentare antimafia di candidarsi a capolista proprio per avere un loro fattivo sostegno ed avvertire una loro effettiva vicinanza in un momento delicatissimo della vita democratica del paese. Abbiamo combattuto ed i melitesi, nel segreto dell’urna, ci hanno dato ragione, premiando soprattutto il giovane Carpentieri,
elargendogli un consenso straordinario.


Il popolo ha scelto,
senza alcuna ombra di dubbio, Venanzio Carpentieri sindaco di Melito.
All’indomani della proclamazione degli eletti, vi è stato un tentativo estremo dell’opposizione di
determinare lo scioglimento del consiglio comunale appena eletto. Ed anche qui si finge di dimenticare che vi sono state due denunce da parte di due neo consiglieri che hanno, già in questo caso, riferito di minacce e pressioni. Infine, arriviamo agli ultimissimi giorni, con le minacce ai danni di altri due consiglieri.
Ebbene, di fronte a tale inquietante quadro, non riesco ancora a capire come si possa insistere nel definire quanto verificatosi negli ultimi giorni, una boutade, una pagliacciata. E permettetemi di fare una brevissima considerazione: potevo anche aspettarmi il tentativo del centrodestra di minimizzare l’accaduto (anche se registro che non tutto il centrodestra è compatto in questo tentativo avendo verificato la presenza di qualche consigliere comunale di opposizione alla manifestazione con la quale è stato chiesto il ritiro delle dimissioni del sindaco ), ma sentire la sinistra, come sapete a me molto cara, sparare a zero contro l’amministrazione comunale e la sua maggioranza, accusandola, all’unisono con il centro destra, di essere
formata da pagliacci, e non sentirla invece pronunciare una sola parola sui contenuti e sui programmi (sui quali vi sarebbero diverse cose da dire, anche in termini di nostre inefficienze ), ebbene, mi fa venire il nervoso e mi fa venire il sospetto che trattasi in qualche caso di ingenuità imputabile al noviziato, in altri casi di rancori e questioni personali di cui la nostra città non ha proprio bisogno in un momento difficile
come quello che stiamo vivendo.


Ho molto a cuore la mia città
natale ove ho deciso di radicare famiglia. Ho il desiderio di contribuire a migliorarla, e son sicuro che in questo momento Carpentieri sindaco rappresenti l’optimum.
Non nascondo, inoltre, l’ambizione di crescere politicamente ( anche se non ad ogni costo ) ma per farlo c’è bisogno di lavorare, di confrontarsi con la realtà, di dedicarsi con passione alla propria città. Cose che continuerò a fare come sempre.
Già immagino il commento di taluno con la solita battuta dell’incarico conferito a mia moglie…. Ebbene, non temo nessuno e rispondo in anticipo. Permetterei altre mille volte a mia moglie di partecipare ad una pubblica selezione indetta dal Comune di Melito di Napoli di cui sono amministratore. Se non lo avessi fatto, avrei commesso un gravissimo errore perché sarei diventato una vittima dell’antipolitica che vede marcio ovunque anche quando oggettivamente non vi è. Amministrare bene, e con coscienza, significa anche non temere il giudizio di nessuno se si compie un atto considerato inopportuno solo per quelli che sono i tabù creati dall’antipolitica. Ho la coscienza pulita ed ho chiesto alla magistratura, attraverso una denuncia-querela molto circostanziata presentata il 2 Agosto 2012 presso la procura della Repubblica di Napoli, di fare chiarezza sull’accaduto e punire chi ha denigrato ingiustamente me e mia moglie e chi ha
materialmente distribuito i volantini diffamatori. E su questo, come sempre, il tempo sarà galantuomo.

Rimboccarsi le maniche
Fatto questo breve ma doveroso inciso, penso che, dopo il ritiro delle dimissioni del sindaco, sia giunto il momento di rimboccarsi le maniche per risolvere annose questioni sulle quali noi siamo colpevolmente in ritardo. Ci aspettano diverse sfide: ordine pubblico, marciapiedi che continuano ad essere abusivamente occupati, piano traffico da correggere, piano urbanistico comunale, villa comunale, gara europea per la raccolta rifiuti in modo da far partire la differenziata sull’intero territorio comunale, opere pubbliche.
In merito a quest’ultimo punto, devo segnalare un importante lavoro svolto dal sindaco e dall’assessore Pezone che han ottenuto importantissimi risultati, prodromici all’inizio dei lavori della piscina comunale, per ultimo l’autorizzazione del CONI. Senza tale importante lavoro, avremmo rischiato di perdere il relativo finanziamento. Segnalo, infine, il progetto del microcredito, per il quale mi sono impegnato personalmente, che consentirà a diversi giovani melitesi di ottenere un finanziamento a tasso agevolatissimo per l’inizio di una nuova attività imprenditoriale sul nostro territorio.
Credo, infine, che ci attendono altri importanti appuntamenti, anche all’interno del mio partito, il PD, che vedremo impegnato sia nelle primarie sia nella scelta del segretario locale di circolo.
Ed anche in questo caso proverò a dare il mio modesto contributo. Di certo non mi farò da parte.

Comunicato stampa

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