Pubblichiamo la lettera alla cittadinanza, pervenuta in redazione dal collettivo studentesco Marano, sulla scelta dell’occupazione della scuola Carlo Levi, come forma di protesta sotto forma di cogestine.
La comunicazione è rivolta a tutti e ha lo scopo «di sensibilizzazione per una
presa di coscienza su quanto sta accadendo intorno a noi».
Cari cittadini,
vi starete domandando perché dei giovani studenti del Carlo Levi siano interessati a
scrivervi.
Come ogni anno, con il vento di novembre, tira aria di occupazione nella maggior
parte delle scuole italiane e la nostra non fa eccezione: una parte del corpo
studentesco del liceo Levi, infatti, ha tentato di attuare un occupazione, non
raggiungendo però risultato alcuno.
E’ stata quindi scelta un’altra forma di protesta, che ha reso possibile un
compromesso tra gli studenti tutti ed il corpo docente: la cogestione.
Questo percorso, intrapreso il 26 novembre, è mirato alla sensibilizzazione per una
presa di coscienza su quanto sta accadendo intorno a noi.
Nel corso della giornata ogni classe autonomamente stila un programma, inserendo
temi di attualità e di interesse pubblico, discutendone con l’ausilio degli insegnanti.
In particolare, è stato riscontrato che l’argomento più discusso è il ddl Aprea, una
proposta di legge che tende alla privatizzazione delle scuole statali, rendendole
dei “mercati” in cui vige la concorrenza e non l’uguaglianza di istruzione per tutti,
come previsto invece dalla Costituzione. Inoltre, sebbene non si vieti esplicitamente
il diritto all’assemblea e alla rappresentanza studentesca, è palese che si ha intenzione
di ridimensionare la partecipazione e i momenti di confronto.
La protesta studentesca e senza dubbio condivisa anche dai professori, in quanto il
ddl Aprea mette in discussione la libertà di valutazione e d’insegnamento, attribuita
loro dagli articoli 33 e 34 della Costituzione Italiana.
Per la prima volta dopo anni si è riscontrata una totale partecipazione e un interesse
tale che tutta la platea scolastica ha preso parte attivamente al progetto.
Questo denota un radicale cambiamento nella coscienza dei giovani cittadini, che fin
da oggi cercano di costruire un futuro diverso per la società.
A dispetto dell’età e del ruolo di studenti, infatti, la nostra attenzione e conseguente
protesta s’incentra anche sui problemi presenti sul nostro territorio, tra cui il
trasporto, che sempre più spesso, a causa dei tagli, non garantisce un servizio
puntuale e accessibile e che, inoltre, isola di fatto la periferia.
Con particolari approfondimenti sulla questione abbiamo scoperto anche che dal 1
gennaio 2013 il biglietto Unico, utilizzato fino ad oggi, verrà sostituito da nuovi titoli
di viaggio, monocorsa meno onerosi, ma che saranno divisi per singola azienda di
trasporto pubblico.
Teoricamente questo assicurerebbe l’incasso del 100% dell’importo, mentre con
Unico questo va suddiviso per ogni azienda.
E’ però evidente che al cittadino verrà dato un beneficio ingannevole, in particolare a
coloro che sono costretti ad utilizzare più mezzi di trasporto per raggiungere la
propria meta, soprattutto dalla periferia al centro, in quanto le tratte di periferie
essendo utilizzate da meno persone garantiranno anche un profitto minore che andrà
a ledere la qualità del trasporto.
Comunicato stampa
Collettivo studentesco Marano

