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«UNIRE I SOCIALISTI PER CERCHI CONCENTRICI»
Il forum a Salerno di “Socialismo e Libertà”

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NAPOLI. “Sociliasti uniti: coltivare le radici per costruire il futuro”
è questo il tema del forum/congresso tenutosi il 13 dicembre a Salerno presso l’Hotel Mediterranea.
Manifestazione organizzata dalla Costituente Riformista Campana federata con Socialismo è Libertà.
La sala Giove dell’hotel è piena, anche se la manifestazione comincia con due ore di ritardo (l’inizio era previsto per le 15). Del resto c’è Carmelo Conte che si esibisce in casa, aggiungici la presenza di un big della politica italiana come Rino Formica, ed ecco che il richiamo per tutti i Socialisti veri della Campania diviene irresistibile. Infatti si registrano presenze di militanti anche dalle province di Napoli e Avellino.
I lavori sono stati aperti da Enzo Bove, coordinatore provinciale della Costituente Riformista Campana che ha sottolineato i fallimenti delle riforme del governo Berlusconi nel campo delle politiche sociali che non danno risposte concrete a problemi quali la povertà e le disuguaglianze sociali.
Bove ha poi evidenziato l’esigenza di avviare il processo di riunificazione dei socialisti in Campania presentando una lista unitaria alle prossime regionali.
Dopo i saluti del Radicale Michele Capano, ha preso la parola il giovane compagno Marco Lamonica che ha ribadito l’esigenza di un partito socialista unito a sinistra nel quale devono trovare grande spazio i giovani. Lamonica si è poi soffermato sulla situazione economica italiana evidenziando come mentre tante famiglie “non arrivano a fine mese”, il mercato dei produttori di navi di lusso, ha avuto un incremento del 150%, segno tangibile che il governo rappresenta soltanto gli interessi dei ricchi.
Hanno poi preso parola vari esponenti della Costituente riformista Campana (Fera, Arenare, Livrieri), il segretario provinciale di Salerno dei DS Alfredo D’Attorre e il sindaco di Salerno Mario De Biase, prima degli interventi conclusivi del prof. Modestino Acone, di Carmelo Conte e di Rino Formica.
Si comincia con il prof. Acone che ha affermato: «I socialisti sono divisi perché non c’è un’idea comune socialista che unisce: c’è bisogno dell’ottimismo della volontà,come diceva Craxi, da contrapporre al pessimismo della ragione.
Essere socialisti oggi è più difficile rispetto al secolo scorso, perché c’è una società molto più complessa, ma l’obiettivo è sempre quello di rafforzare lo Stato sociale», da professore di diritto non poteva poi non soffermarsi sulla situazione della giustizia italiana che è ancora caratterizzata dalla lentezza dei processi.
E’ poi la volta di Carmelo Conte che esordisce con una domanda: «Si può cambiare senza aprire le porte ai giovani in politica?………….c’è una tirannide della maggioranza di centrodestra, ma anche nell’opposizione senza programmi che dimentica i problemi reali del Paese………….Bisogna rimuovere le rendite di posizione…………..la politica è dinamica,le condizioni vanno cambiate», finale spettacolare come al solito con il prolungato applauso euforico dei fedelissimi.
Dopo 4 ore di dibattito arriva finalmente il momento delle conclusioni affidate al Presidente di Socialismo è Libertà on. Rino Formica.
La presidenza lo ringrazia per aver ascoltato tutti gli interventi senza muoversi dal suo posto, Formica ironizza : «Sono di vecchia scuola! » poi attacca « dopo 10 anni i socialisti riprendono il filo di una riflessione politica…………dobbiamo distinguere il guasto particolare che è naturale nello scontro politico dal guasto di sistema………….nel quadro istituzionale vince la linea dell’antipolica…………..c’è una frattura tra società civile e istituzioni……………Prodi non rappresenta nessun punto di equilibrio………………..all’estero eravamo conosciuti per la nostra tradizione politica: i Partiti, i militanti. Adesso c’è il vuoto, il declassamento delle funzioni della politica. » poi tira fuori una statistica di Renato Mannhaimer pubblicata il giorno stesso sul Corriere della Sera, è un sondaggio che riguarda i giovani e il loro interesse alla politica, i dati sono inquietanti, il campione di ragazzi intervistati ha un’età tra i 18 e i 29 anni: alla domanda “Quando pensi alla politica cosa ti viene in mente?”solo il 7% risponde IMPEGNO, per tutti gli altri è NOIA, INDIFFERENZA, RABBIA E DISGUSTO; alla domanda “Quanto sei interessato alla politica?” il 73% risponde che non gli interessa per niente. «E’ la più grande distruzione di un patrimonio» chiosa Formica.
Gli ultimi due punti dell’intervento di Formica riguardano la legge elettorale «crea effetti devastanti soprattutto al Sud. Al Nord sta introducendo il vizio del notabilato: le liste dei governatori sono di una gravità incredibile, minacciano la democrazia» e l’unità socialista, vero tema della serata,
« Negli anni 60 si formano nelle due sinistre, classi dirigenti che hanno le stesse radici, ma che sono in forte competizione tra loro. Negli anni 80 Craxi disse ai comunisti:”l’ unità socialista è qua, nel PSI, quindi venite e unitevi”, è un po’ come vogliono fare oggi i DS, ma non è questa la strada.
Tra i diessini c’è grande unità, ma strategie troppo diverse. Auspico un dibattito vero nei DS, anche se quello che ci sarà a Gennaio non è un vero congresso visto che si terrà a tre mesi dal voto. I tedeschi dell’ SPD fanno in questi casi 2 congressi: uno solo programmatico, l’altro, l’anno successivo nel quale non ci sono elezioni, dove eleggono gli organismi. Il vero congresso sarà l’urna elettorale quindi.
Adesso noi socialisti dobbiamo aggregarci il più possibile per strati successivi, per cerchi concentrici»
I lavori si sono conclusi alle 21 passate, dirigenti e militanti sostano alcuni minuti per i saluti e qualche foto. Un costruttivo pomeriggio di riflessioni riformiste. Unica nota per me negativa aver chiesto, alla Presidenza, per tre volte di parlare, inutilmente.


FABIO PICONE
Socialisti- Napoli

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