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mercoledì, Giugno 26, 2024
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Giugliano. Il mistero del pregiudicato gambizzato al Mercato Ortofrutticolo: «Volevano rapinarmi»

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E’ giallo a Giugliano per il ferimento di Domenico Panico, avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri. L’uomo, secondo fonti ritenute credibili da InterNapoli.it, sarebbe stato gambizzato all’interno del mercato ortofrutticolo di Giugliano, intorno alle 17, ma ai medici dell’ospedale San Giuliano, dove si è fatto medicare per le ferite d’arma da fuoco, avrebbe detto di essere stato sparato nel corso di una rapina, nei pressi del centro commerciale Auchan, poco distante dalla struttura di Via Santa Maria a Cubito: «Ho reagito e mi hanno esploso dei colpi di pistola» avrebbe poi riferito ai carabinieri che indagano sulla vicenda, ma la sua dichiarazione, al vaglio degli inquirenti, non collima con la versione fornita da almeno tre diverse fonti che hanno informato il nostro giornale. Panico sarebbe stato quindi gambizzato da “ignoti” nel MOG, in un orario di poca affluenza, ma sufficiente per richiamare su di se l’attenzione degli operatori commerciali che ci lavorano ed hanno lanciato l’allarme.

L’ombra di un nuovo scontro di camorra, dunque, aleggia per il controllo dei trasporti del Mercato Ortofrutticolo di Giugliano. Sembra questo lo scenario dopo la gambizzazione di Domenico Panico, 48 anni, figlio di Antonio, classe 1933, titolare della “Panico Trasporti”, che aveva l’appoggio del clan Mallardo per l’egemonia nello spostamento dei carichi di ortofrutta da e per i grossisti e mercati di tutta Italia. L’uomo era stato arrestato nel 2010, nell’ambito dell’operazione riguardante la “Paganese Trasporti”, ditta riconducibile direttamente al boss dei casalesi Francesco Schiavone Sandokan e che aveva stipulato un accordo con il clan giuglianese, a seguito di una serie di agguati per il controllo degli affari legati alla logistica della struttura. Giugliano, a differenza del Mercato di Fondi e del casertano, sarebbe stata zona franca dal controllo capillare del potente clan casertano.

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Assenza forzata Cosa che però è stata messa poi successivamente in discussione dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che mise le manette a 68, tra capi ed affiliati dei due clan. Sembra che Panico, dopo essere uscito di prigione da poco, sia andato col figlio al Mercato Ortofrutticolo, forse per riprendere contatto con l’ambiente, dove in passato era stato il “padrone assoluto” e lì colpito da chi ha voluto avvertire l’ex ras “di stare alla larga e che ora ci sono nuovi capi”. Dunque dopo 5 anni dalla clamorosa inchiesta, che accese i riflettori di tutti i media nazionali, anche per le intercettazioni telefoniche in cui si raccontavano gli agguati commessi alle ditte non allineate con il cartello criminale, con resoconti macabri di pestaggi ed altre aggressioni perpetrate per umiliare e costringere altri trasportatori a stare alla larga dal MOG.

Il ritorno sulla scena. Lo scenario sembra però essere cambiato, dopo che il clan dei casalesi e soprattutto la fazione riconducibile a Schiavone, è stato falcidiato dalla serie di arresti operati dalla magistratura negli ultimi anni e che, con lo spostamento della moglie di Sandokan in Emilia Romagna dopo gli arresti dei figli dello stesso, ci sia stato un “vuoto di potere” nel quale proprio Panico abbia voluto inserirsi, ricevendo a tutta risposta una scarica di proiettili.

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