MARANO. «Gentile direttore,
a causa di un’iposarcoma mixoide, ho subito l’amputazione della gamba sinistra e per la stessa patologia, l’asportazione della coda del pancreas, della milza e dell’omento. Per questo sono stato riconosciuto invalido al cento per cento. Ciò premesso, vorrei narrare due episodi a mio avviso incresciosi, che mi sono capitati ieri ed oggi con le Poste Italiane.
Ieri pomeriggio, mi sono recato all’ufficio postale di Giugliano in Campania, in Via A. Palumbo, per effettuare una ricarica su di una carta prepagata “postepay” e per chiedere l’emissione di una nuova carta prepagata dello stesso tipo: mi sono munito di numerino alla macchinetta distributrice ed ho pazientemente aspettato il mio turno. Una volta allo sportello, l’addetta mi ha consegnato dei moduli da compilare per l’espletamento in quanto da me richiesto dicendomi di lasciare libero lo sportello per gli utenti successivi e di riprendere un nuovo numero da usare dopo aver compilato i moduli. Ho fatto presente il mio “status” ma la stessa addetta mi rispondeva che purtroppo non era previsto uno sportello per disabili che non c’era agevolazione alcuna e che quindi dovevo rifare la fila come tutti gli altri. Ho ripreso un nuovo numero ed ho di nuovo aspettato il mio turno ma, sorpresa… non avevo fotocopiato il documento di identità ed il codice fiscale e quindi, o andavo a fare le fotocopie altrove, o poteva farmi lei “la cortesia” al costo di euro 0,10… (logicamente ho optato per la seconda soluzione). A fine operazione, non trovando traccia della ricevuta dei 10 centesimi, ho chiesto all’addetta come li giustificasse fiscalmente, ma per tutta risposta ha reagito in modo brusco e sgarbato dicendomi che sicuramente non se li metteva lei in tasca e che se volevo potevo reclamare telefonando al numero verde di Poste Italiane. Sono andato via ma, alla fine, la mia curiosità non è stata soddisfatta, per cui mi chiedo: in che maniera i miei dieci centesimi entrano fiscalmente nelle casse di Poste Italiane? Potrebbe, anche per una somma così irrisoria, configurarsi il reato di arricchimento illecito?
L’altro episodio presso l’Ufficio Postale di Marano di Napoli, alle 11.45. La macchinetta automatica non erogava più numeri in quanto si prevedeva che quelli erogati potessero essere sufficienti per l’orario di chiusura da loro stabilito per le 12,30. Un addetto mi consigliava di aspettare, perchè probabilmente alla fine, se restava tempo, si riusciva comunque a fare l’operazione: ancora una volta facevo presente la mia situazione ed anche in questa circostanza il direttore mi diceva che non c’erano privilegi e che bisognava rivolgersi alle nostre associazioni. Ho atteso oltre 45 minuti ed alla fine non mi è stato concesso di effettuare l’operazione.
Morale della favola, mi chiedo: non è vergognoso che si riservi uno sportello ai titolari di banco posta e non si ha nessun rispetto o considerazione per persone che già sono così duramente provate dalla vita?
Nel ringraziare se qualcuno vorrà avere considerazione a questa mia, invio distinti saluti».
ANTONIO VARRIALE
Marano di Napoli
