10 C
Napoli
sabato, Aprile 20, 2024
PUBBLICITÀ

Foibe, quello che gli altri non dicono

PUBBLICITÀ

E’ curioso vedere come la fiction tv possa accendere anche gli animi comatosi delle periferie. Oggi tutti parlano di foibe. Dopo le scarpe merrel, è la cosa più in. Sul marciapiede, davanti al bar, ci si intrattiene sui gol di Calaiò, sugli scissionisti di Secondigliano (stanno vincendo o stanno perdendo?) e sulle foibe. Talvolta sul muso rifatto della Lecciso, anche se ultimamente perfino Bruno Vespa ha smesso di invitarla.


Bisogna citare le foibe, traendo ovviamente dati e suggestioni dagli sceneggiati o dalle quattro chiacchiere da salotto televisivo; tutti sono pronti a lanciarsi su questo tema per arrivare a dire, casomai, che siamo tutti uguali e che in fondo nazisti e comunisti pari sono.
Si parla dei falsi della storia (ma io, alle scuole medie, le foibe le ho studiate: sarò incappato in un prof fascista?) e poi nessuno che abbia l’onestà di ricostruire gli eventi per quelli che sono stati, per intero, nel periodo in cui sono stati.
L’ex Repubblica popolare jugoslava è nata ed è vissuta dentro costanti e terribili pulizie etniche (croati contro serbi contro sloveni contro macedoni contro tedeschi contro italiani: anche, forse soprattutto, dopo la caduta di Tito e l’avvento della cosiddetta democrazia); faide etniche che si sono verificate ininterrottamente dagli inizi degli anni Trenta fino alle drammatiche immagini della recente guerra slava degli anni Novanta e financo all’esodo collettivo dei kosovari qualche anno fa.
Quelle slave sono terre di dolorosissimi e vibranti conflitti etnici.


Cominciarono i nazisti, che invasero, insieme ai fascisti, quei luoghi e annientarono, con atroci torture collettive, le comunità ebraiche e serbe; poi i destini si ribaltarono. La seconda guerra mondiale segnò la sconfitta del nazifascismo e i vincitori, i partigiani di Tito, diedero luogo a una vendetta di massa: cacciarono collettivamente la consistente popolazione di lingua tedesca e italiana. Molti di questi furono gettati nelle foibe del Carso. Uno sterminio? Indubbiamente. Ma ogni sterminio ha una storia. Quello degli ebrei ad opera di Hitler nasceva dalla folle presunzione di dover pulire la razza eletta. Il sostegno a questo da parte di Mussolini nasceva dal ripugnante calcolo opportunistico dei fascisti nell’utilità dell’alleanza con Hitler, su cui si potevano anche sacrificare qualche centinaio di migliaia di ebrei.


Il massacro delle foibe nacque da un terribile clima di vendetta perpetruato dai vincitori della seconda guerra mondiale (i titini) contro quelli (tedeschi e italiani) che per vent’anni avevano torturato, ucciso, deportato, massacrato gli slavi.
Le persecuzioni nazifasciste anti-slave degli anni ’30 avevano comportato la fuga di oltre 20.000 Slavi da Pola, altre 50.000 persone lasciarono l’Istria durante il regime fascista. Il regime fascista tentò di eliminare la presenza slava anche tramite l’italianizzazione dei nomi: nel solo 1933 a Pola furono italianizzati oltre 53.000 nomi. L’istituto di credito fondiario acquisì più di 100 fattorie in Istria, in cui avrebbero dovuto insediarsi circa 100.000 piccoli contadini italiani senza terra. Dopo la fine della guerra i comunisti di Tito, nazionalisti croati e sloveni, si scagliarono contro gli italiani, ritenuti invasori e massacratori, senza fare differenze.
In quel momento, gli slavi, erano i vincitori e si vendicavano.
Questo giustifica le foibe? No, ovviamente.
Niente giustifica i massacri. Meno che mai, la vendetta. Ma aiuta, però, a capire il clima di quegli anni. Non ci sarebbero state le foibe se prima non ci fossero stati i massacri nazifascisti.


Perché questo nessuno lo dice? Perchè si vuole accreditare la tesi che le foibe sono figlie della cattiveria ideologica comunista, la quale alla radice, sotto sotto, era spietata e folle come quella nazista.
Anche in questo caso, dunque, come si vede, la storia viene piegata alle tesi di parte. E proprio quelli che si lamentano che i comunisti hanno occultato la storia per i loro interessi, oggi riscrivono la storia per tutelare i loro di interessi.
Ma la storia è neutra, quindi vera. E sa svelare le bugie.
La prima bugia è che il nazifascismo e il comunismo sono la stessa cosa: non è vero. Il nazifascismo nasce e muore con Hitler e Mussolini; non esiste un pensiero nazifascista “altro” che non sia collegato alla sua pratica politica; il comunismo, invece, è il dittatore feroce Stalin ma anche il comunista democratico Berlinguer; il comunismo è il dittatore feroce Polpot ma anche la comunista democratica e libertaria Rosa Luxembourg; il comunismo è la Cina ma è anche Karl Marx (che aveva paura perfino delle mosche). Il nazifascimo non è altro che una ideologia del terrore, che ha seminato sterminio senza lasciare alcuna eredità ideale; il comunismo è una ideologia della liberazione, che nasce ben prima dell’Unione Sovietica, che ha un fortissimo retroterra culturale, che ha seminato terrore dove è andato al potere, dentro una terribile contraddizione sconfitta innanzitutto dagli strappi dei comunisti democratici; ma ha seminato libertà, lotta per l’uguaglianza, giustizia sociale, nei paesi democratici (come l’Italia e la Francia) dove ha saputo vivere nel quadro delle libertà.


Nazifascismo e comunismo, quindi, non sono la stessa cosa. Il tentativo di fare un tutt’uno tra Aushwitz, i gulag stalinisti e le foibe; il tentativo addirittura di considerare Togliatti un massacratore (detto dal Ministro Tremaglia che apparteneva alla Repubblica di Salò, quella che affiancava i tedeschi nei rastrellamenti dopo la ritirata) e non uno dei padri, insieme ad Alcide De Gasperi, della nostra carta costituzionale; la strumentalizzazione delle foibe ad uso di una bassa strategia interna è probabilmente l’offesa più grande che si possa fare a quelle migliaia di persone lanciate a morte nei dirupi carsici solo perché italiane (e quindi considerati complici dei crimini fascisti).

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Sorpresa all’Isola Famosi, Peppe Di Napoli lascia: “Problemi fisici”

Sorpresa all'Isola Famosi, Peppe Di Napoli lascia e lo annuncia sui social. "GRAZIE A TUTTI PER IL SUPPORTO❤️ PURTROPPO PER...

Nella stessa categoria