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sabato, Aprile 20, 2024
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SEQUESTRATI IN 16, TERRORE ALLE POSTE
Catturati due giuglianesi: avevano rubato valori per 230mila euro

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GIUGLIANO. Momenti prolungati di terrore, lunedì sera, per sedici impiegati della sede centrale delle Poste di Velletri, a Roma. Finito il lavoro agli sportelli, al termine della giornata, durante le operazioni di chiusura, verso le 19,15, sono apparsi di colpo nell’ufficio tre uomini con volto travisato e armati di pistola. Hanno intimato a tutti i presenti di sdraiarsi a terra e di non muoversi, mentre loro prendevano ad arraffare il denaro contante ed i valori bollati di vario genere. Diversi, interminabili minuti di tensione, continuati per un po’ anche dopo la conclusione della rapina. Dopo l’uscita dei rapinatori che riguadagnavano le scale verso il terrazzo dell’edificio, da dove erano arrivati. Momenti drammatici durati fino a che sono apparsi, al posto dei rapinatori, come a decretare una sorta di liberazione fisica e di sollievo psicologico, gli agenti di polizia. Impiegati rassicurati e maggior parte della rapina, se non del tutto, sventata dagli uomini della squadra volante e della squadra anticrimine del commissariato veliterno, diretto dal vicequestore Domenico Sannino.

Quando la prima volante, allertata dalla centrale operativa della questura dopo aver raccolto la segnalazione telefonica, è giunta sul posto, due dei tre rapinatori erano ancora impegnati a scendere dal terrazzo lungo la scala a chiocciola esterna. Così, mentre il terzo, favorito dal buio, è riuscito ad allontanarsi, gli altri due, Giovanni Quaranta, 45 anni, e Giuseppe Ciccarelli, 34 anni, entrambi di Giugliano in Campania, della provincia di Napoli, e già noti alla giustizia – il secondo anche per associazione per delinquere di stampo mafioso – sono stati bloccati. Le loro pistole erano giocattolo, ma prive del tappetto rosso.

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Alla vista degli agenti, il Quaranta tentava di disfarsi della finta arma. Il Ciccarelli, invece, dall’alto della scala cercava di farsi strada sparando un colpo verso un poliziotto. Poi, buttava a terra l’arma gridando che era finta. «Nella circostanza – ha detto il dirigente del commissariato, Sannino – il personale operante ha mostrato un alto senso di professionalità e sprezzo del pericolo, in quanto, pur fatto oggetto di un colpo di pistola fortunatamente a salve, è riuscito, senza perdere la calma, a bloccare e ad arrestare il rapinatore senza conseguenze fisiche per nessuno».

I due avevano con loro un sacco per le immondizie e un borsone, ricolmi di banconote, per 21.510 euro in contanti, e di valori bollati, per 209 mila euro. Il valore totale, quindi, era di oltre 230 mila euro. “Soltanto quando completeremo l’inventario – ha detto ieri mattina il direttore dell’ufficio, Romeo Tramontano – si potrà sapere se il terzo uomo abbia portato via con sé dei valori”.

Secondo le testimonianze raccolte all’interno dell’ufficio, i rapinatori hanno agito con destrezza e professionalità. Il terzetto si era preparata la strada segando la grata ad una finestra sul terrazzo. «Ora – ha detto il commissario – considerate la dinamica e alcune analogie, stiamo cercando di capire se questa rapina abbia attinenze con quella all’agenzia della banca Antonveneta».

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