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venerdì, Aprile 19, 2024
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AMBIENTE, OGGI LA GRANDE MANIFESTAZIONE
La marcia partirà da Qualiano. Attraverserà Villaricca e Giugliano

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GIUGLIANO. Il gran giorno della mobilitazione collettiva è arrivato. Con ogni probabilità, il 18 febbraio 2005 sarà una data storica per il territorio giuglianese: la “Marcia per la vita” attraverserà le tre città simbolo dell’emergenza rifiuti: Giugliano, Qualiano e Villaricca. Emblema della svolta il Coordinamento Uniti per l’Ambiente. Per la prima volta, dunque, il popolo giuglianese scenderà in piazza. Mai era accaduto qualcosa di simile, mai la popolazione locale si era mobilitata verso un problema sociale. Il 18 febbraio 2005 sarà una data storica perché segnerà la nascita di una coscienza civile nel Giuglianese. Tre comuni con una popolazione di 150mila abitanti e più di quaranta associazioni si sono coalizzati per difendere l’ambiente, per proteggere la terra che abitano, l’aria che respirano, il paesaggio, la costa, gli alberi, i corsi d’acqua. No all’apertura di nuove discariche, subito risanamento ambientale e raccolta differenziata. È questo lo slogan che sarà scandito con insistenza oggi, attraverso i paesi del cosiddetto “triangolo della morte”. La partenza è fissata a Qualiano, in piazza del Popolo, alle 9.30. La manifestazione si snoderà poi per le arterie centrali del paese fino alla Circumvallazione esterna. Da lì il corteo taglierà prima Villaricca e poi Giugliano, dove l’arrivo in piazza Annunziata è previsto per le 12. Proprio In piazza Annunziata sarà allestito un palco dal quale verrà letto un documento redatto dal Coordinamento Uniti per l’Ambiente e sul quale interverranno i sindaci di Giugliano, Qualiano e Villaricca. «Questa marcia rappresenta un punto d’inizio verso un percorso unitario di difesa del nostro territorio», spiega Francesco Taglialatela, primo cittadino di Giugliano. Un attimo di pausa, poi continua: «Vogliamo rivendicare il diritto alla salute e alla vita di tutti i cittadini che abitano questo territorio». I numeri parlano chiaro: sedici inchieste sulle trentadue avviate sulle ecomafie negli ultimi tre anni hanno coinvolto trafficanti e aziende campane. E i reati ambientali accertati in Campania negli ultimi dieci anni sono stati ben duemila. Numeri impressionanti, dati agghiaccianti che emergono dal dossier di Legambiente. Pronta la risposta dello Stato, col procuratore nazionale Antimafia Pierluigi Vigna e Paolo Russo, deputato di Forza Italia e presidente della commissone parlamentare Ecomafie, che hanno chiesto al ministro Altero Matteoli di introdurre nel codice penale il reato di delitto ambientale. Un modus importante per combattere le ecomafie. Un modus importante per riaffermare il potere dello Stato.

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