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giovedì, Aprile 25, 2024
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ABUSIVI NELLE CASE DEL BOSS: VIA AGLI SFRATTI
Giugliano, ordinanza per 20 famiglie. Nuova emergenza abitativa

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GIUGLIANO. Nuova emergenza abitativa a Giugliano. Dopo le battaglie degli anni Novanta, per circa cento persone si profila il rischio dello sfratto. In strada, a partire dal 21 marzo prossimo, potrebbero finire venti famiglie. «Non sappiamo dove andare – dice Maria Cerqua – siamo disperati. Vogliono sbatterci in strada con bambini e anziani. Qualcuno ci aiuti». Da anni gli abusivi occupano alcuni alloggi di via circumvallazione esterna, località Selicelle, nei beni che appartenevano al boss Francesco Rea. Pochi mesi fa, però, le strutture furono assegnate alla Guardia di Finanza dall’agenzia del Demanio. «Quelle case sono occupate in maniera del tutto illecita- precisa Paolo Orlando, direttore della filiale per i beni confiscati -. Gli occupanti devono andarsene entro e non oltre trenta giorni». Ma gli abusivi non ci stanno. «Abbiamo famiglie da mantenere – dice Giuseppe Agliata –. Non sappiamo dove andare. Gli affitti sono alle stelle, e i mutui sono del tutto proibitivi. Sappiamo di occupare abusivamente degli alloggi che non ci appartengono, ma non abbiamo altre possibilità. Ci dicano dove andare e saremo pronti a lasciare le case». Dal Comune, intanto, partirà una lettera alla Prefettura e al Demanio con la quale si «sottolineano i problemi di ordine pubblico e sociale inerenti allo sfratto». Alla Regione il sindaco Francesco Taglialatela ha inoltre pregato di «intervenire economicamente per sostenere le famiglie in difficoltà». Si chiede, insomma, un contributo finanziario per aiutare gli sfrattati che, tra poche settimane, potrebbero finire in strada senza un tetto. «Comprendiamo le difficoltà di queste persone – dice Tommaso Gabriele, assessore alle Politiche abitative –. Ma il Comune non può fare nulla, se non sollecitare qualche intervento da parte della Regione. Abbiamo le mani legate. Alla prefettura chiediamo di bloccare gli sfratti al più presto. Rischiamo di piombare in una nuova emergenza sociale simile a quella vissuta tra il ’93 e il ‘97». Il termine ultimo per «liberare gli alloggi» è fissato per il 21 marzo prossimo: dopodichè si procederà «subito e senza ulteriori preavvisi» allo sgombero coattivo da parte della Guardia di Finanza. Ma non sarà un’operazione semplice. Gli occupanti già annunciano battaglia. «Non ci lasceremo scippare le case – fa sapere Anna Iannuzzi – Vogliamo garanzie per il nostro futuro. Negli appartamenti ci sono anziani e ammalati: dove andremo una volta che ci avranno sbattuti fuori?».

Gli alloggi occupati si trovano all’interno dei beni appartenuti ad un imprenditore affiliato alla camorra. Il complesso comprende, oltre ad una villa bunker, ottanta tra villini a schiera e appartamenti, un parco auto ed una masseria che prima ospitava riunioni di affiliati ai clan della zona. Il complesso fu sequestrato nel ’94 e nei prossimi anni sarà destinato ad iniziative sociali: la creazione della facoltà di Scienze motorie e la realizzazione di spazi polifunzionali per eventi legati alla diffusione della cultura della legalità ed attività di formazione, oltre alla realizzazione di impianti sportivi e di accoglienza. Al Comando provinciale della Guardia di Finanza dovrebbero invece andare i locali attualmente occupati dalle famiglie a rischio sfratto: serviranno come alloggi di servizio per il personale.

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