MELITO. «Alla luce delle dimissioni rassegnate dal sindaco di Melito Di Gennaro, i marxisti-leninisti melitesi ritengono giusto che sindaco e giunta vadano finalmente a casa, ponendo così fine alla loro nefasta politica menefreghista ed antipopolare. A nostro avviso queste dimissioni sono arrivate in modo tardivo, in quanto se questi loschi figuri avessero avuto un minimo di decenza sarebbero dovuti andar via all’indomani dell’arresto dell’ex sindaco, nonché responsabile del partito della Margherita melitese, Cicala, ritenuto dagli inquirenti anello di congiunzione tra la camorra e la politica locale! Riteniamo indecente la messinscena imbastita dalle forze politiche che sostengono la giunta Di Gennaro, che occupando la sala consiliare, vorrebbero far tornare il sindaco sui suoi passi. Riteniamo inoltre necessario che le masse popolari melitesi diventino protagoniste attive e coscienti della cacciata della giunta Di Gennaro attraverso una mobilitazione di piazza, in modo da evitare il perpetuarsi sostanziale delle sue politiche, magari sotto nuove forme. Quindi per una Melito governata dal popolo e al servizio del popolo, bisogna che le masse abbandonino i politicanti borghesi ed ogni illusione elettorale, costituendo le istituzioni rappresentative delle masse, ossia le Assemblee popolari e i Comitati Popolari, basati sui principi della democrazia diretta».
La cellula “25 Aprile 1945” di Melito di Napoli del Partito marxista-leninista italiano
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