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sabato, Aprile 20, 2024
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TRIBUNALE, SINDACI AI FERRI CORTI

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Due città e due sindaci, entrambi
diessini, contro per la sede del nuovo tribunale
metropolitano. La guerra, a tutto campo, è
senza esclusioni di colpi, vede contrapposte
Giugliano e Marano. Quasi un remake di quanto
è accaduto dieci anni fa. Ed ora come allora,
il “tormentone” è destinato a lievitare a macchia
d’olio sotto il sole cocente di metà luglio. Ma
andiamo con ordine nel ricostruire le ultime
sequenze di una telenovela. Il primo affondo
porta la firma del neo-sindaco di Marano,
Salvatore Perrotta. La replica, immediata e
secca, è siglata dal primo cittadino giuglianese
Francesco Tagliatatela. In mezzo a questa guerra
di campanile, nomen est omen, c’è il ministro
di Grazia e Giustizia, Clemente Mastella, leader
dell’Udeur, partito che è in giunta a Marano e
che da appena poche settimane, invece, ha
“divorziato” dal primo cittadino giuglianese
con la defezione di alcuni consiglieri. “Il
Tribunale metropolitano non si tocca-dice il sindaco
Francesco Taglialatela- E’ la premessa per
il potenziamento
delle forze dell’ordine.
L’iter burocratico
di nostra competenza
è stato portato
a termine. Ora il
governo, e siamo
convinti che ci sarà
vicino in questa
impresa, non deve
far altro che appostare
le cifre necessarie
per la sua realizzazione
in via
Pigna. La candidatura
di Marano è
fuori luogo, i ritardi
non sono da attribuire
all’amministrazione
comunale.
Se i locali offerti
dell’ex Pretura non sono stati ritenuti idonei
allora, non lo saranno nemmeno adesso. La
sicurezza è anche una nostra priorità. Entro una
settimana ne discuteremo anche in Consiglio
comunale nel corso di una seduta monotematica,
concordata col Prefetto, alla quale parteciperanno
anche le forze dell’ordine”. A dieci anni
dalla decisione di assegnare a Giugliano la
nuova sede del Tribunale per il comprensorio a
Nord di Napoli, tutto è ancora fermo e l’emergenza
giustizia si aggrava sempre di più. Così, il
sindaco di Marano, Salvatore Perrotta, lancia
l’allarme e scrive al Ministro della Giustizia,
Clemente Mastella, per chiedere formalmente
un incontro per avanzare la candidatura di
Marano ad ospitare la sede del Tribunale. «Sono
trascorsi troppi anni senza che nulla si sia concluso
e senza che gli effetti positivi che si auspicavano
con la realizzazione della nuova struttura
siano nemmeno apparsi all’orizzonte. Anzi –
sottolinea Perrotta – i ritardi che si stanno accumulando
finiscono per aggravare ulteriormente
una situazione che di per sé è ai limiti del collasso.
È necessario, dunque, adottare iniziative
urgenti ed efficaci in modo che l’intera area a
Nord di Napoli possa finalmente intravedere la
soluzione di una carenza cronica che ha prodotto
una autentica emergenza giustizia, palesata
in tutti i suoi aspetti più deleteri».
L’assegnazione a Giugliano della sede del
Tribunale, come si ricorderà, divenne oggetto di
un’aspra diatriba non senza connotazioni politiche
a metà degli anni ’90. Marano, che storicamente
vantava la tradizione della sede della
Pretura, rivendicava il diritto ad ospitare la
nuova struttura anche in chiave simbolica,
essendo additata come territorio dominato dalle
organizzazioni malavitose e quindi bisognosa
di una chiara testimonianza di attenzione da
parte dello Stato. Ed infatti, inizialmente, la procedura
della ripartizione territoriale delle sedi
di Tribunale decisa dall’allora ministro
Giovanni Maria Flick individuò Marano come
sede del Tribunale. Poi, le successive decisioni
del Governo, invece, privilegiarono Giugliano.
Tuttavia una serie di clamorosi ritardi per l’individuazione
dell’area ha fatto sì che si giungesse
ad oggi senza che la nuova sede del Tribunale
sia mai stata realizzata. «Eppure – ricorda il
primo cittadino – l’allora pretore di Marano,
Giuseppe Cioffi, oggi giudice del Tribunale di
Napoli, si impegnò fortemente per sostenere la
scelta di Marano, ma la sua voce autorevole non
fu ascoltata».Di qui la decisione del sindaco di
Marano di rivolgersi al ministro Mastella (anche
in virtù del rapporto di collaborazione in giunta
con la componente politica di appartenenza del
ministro, l’Udeur) per sollecitare un approfondimento
della vicenda e valutare concretamente
l’opportunità di rivedere il piano di assegnazione
delle sedi di Tribunale, indicando Marano
come sede definitiva.
«Sarebbe una scelta opportuna sia per la disponibilità
di una struttura e delle aree di pertinenza
– conclude Perrotta – sia per conciliare in
maniera efficace gli aspetti di giurisdizione civile
e penale e, soprattutto, per dare una risposta
concreta e in tempi molto brevi alla emergenza
giustizia che attraversa l’area nord della metropoli
partenopea».


FIAMMETTA NERI







Un mese fa l’Sos del pm Raffaele Cantone


GIUGLIANO
.
Appena un mese fa un accorato
appello al ministro della Giustizia,
Clemente Mastella, venne rivolto dal presidente
della Sezione napoletana dell’Anm
(Associazione nazionale dei magistrati), il pm
Raffaele Cantone, originario di Giugliano,
affinché “cominci a valutare l’opportunità di
reinvestire sugli uffici giudiziari”. Cantone,
sostituto della Dda di Napoli (Direzione
distrettuale antimafia), oltre a lamentare la
cronica carenza di mezzi (auto, benzina, carta,
stenotipisti), intravede una parziale via
d’uscita dall’ingolfamento che affligge gli uffici
giudiziari del Distretto di Napoli, con l’apertura
del Tribunale di Giugliano, istituito una
mezza dozzina di anni fa e mai inaugurato.
”L’apertura di questo Tribunale – scriveva il pm
Cantone – , che comprende importanti e popolosi
centri come Giugliano, Marano e Pozzuoli, è
strategica”. Il pm anticamorra auspicava che ”il
nuovo ministro della Giustizia, tra l’altro, campano,
si faccia carico, come primo atto, di aprire
finalmente il tribunale di Giugliano, istituito
contemporaneamente a quello di Tivoli, quest’ultimo,
a suo tempo, regolarmente inaugurato”.







UNA FAVOLA LUNGA DIECI ANNI


GIUGLIANO.
Quella del Palazzo di Giustizia
giuglianese esistente solo sulla carta è una favola
cupa. Di un re Mida al contrario, che tramuta
in povertà ricchezze e ori di ogni specie. Una
favola scolorita nei fiori, e raccontata assai male.
E, nel frattempo, s’infiamma, ogni tanto, la polemica,
si moltiplicano i misteri: il fitto di un
palazzo svanisce perché improvvisamente i proprietari
dicono no e addio anche alle nomine dei
magistrati designati perché non è possibile
avviare le attività. E poi il progetto per l’edificio
definitivo ci sarebbe ma nessuno l’ha mai visto.
S’arrabbia Antonio Russo, ex deputato (Cdl) del
collegio, che non risparmia frecciate al Comune:
«Fuori il progetto di fattibilità. Si perde tempo
prezioso». L’ex sindaco Giacomo Gerlini (ds):
«Avevo predisposto tutto». Il suo successore,
Antonio Castaldo (Cdl): «Abbiamo dovuto completare
atti solo abbozzati dalla vecchia Giunta».
Quello in carica, Francesco Tagliatatela (ds): “Il
Tribunale a Giugliano non si tocca…”. Chi dice
il vero?
L’ultima volta che una delegazione aveva provato
a chiarire la questione direttamente al
ministero della Giustizia, era stato risposto che
il Comune avrebbe dovuto far presto, presentando
subito un progetto di fattibilità per ottenere
il finanziamento del primo lotto di lavori
dell’edificio a via Pigna, non lontano dall’Asse
mediano. E a dieci anni di distanza, la cronaca
delle ultime ore, registra come siano, ancora una
volta, sono tutti contro tutti. Nel crescendo di
recriminazioni si è inserito il nuovo sindaco di
Marano Salvatore Perrotta, diessino pure lui,
che alla stregua del suo predecessore l’odiato
compagno dilibertiano Mauro Bertini, che si
sente tuttora scippato del tribunale dai suoi
compagni di partito della giunta giuglianese.
Anche se fa finta di glissare, Russo, avvocato ed
ex componente della commissione Giustizia,
promotore degli incontri al Ministero fino a
qualche mese fa prima della bailamme elettorale
che ha sancito, tra l’altro, la sua bocciatura, se
tocchi il tasto tribunale storce le labbra. Poi,
sospira: «Meglio ragionare piuttosto che polemizzare.
Ho organizzato tantissimi incontri al
Ministero coinvolgendo anche l’allora presidente
della commissione Giustizia della Camera,
Pecorella – racconta – Ho cercato di ampliare la
delegazione per unire gli sforzi istituzionali,
una volta è venuto anche il consigliere regionale
Giovanni Pianese, il sindaco ha mandato un
delegato. Al ministero hanno detto che la via
d’uscita era avere subito un progetto della sede
definitiva per avviare il primo lotto. Io ho più
volte sollecitato, poi del progetto non sono riuscito
a sapere… Il Comune deve fare la sua parte
e farla presto: le soluzioni sono state indicate
più volte anche per la sede provvisoria. Ma i
segnali di concretezza non sono arrivati, tranne
il fatto che la sistemazione provvisoria è svanita.
Ciò non toglie che per la sede definitiva bisogna
che il Comune faccia presto. La sede a
Marano? Prima Bertini poi Perrotta insistono,
ma entrambi dimenticano, o fanno finta di
dimenticare, che sono stati fatti dei sopralluoghi
e la sede è stata ritenuta non idonea dai tecnici».


Carlo Marsiglia

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PROVINCIA OGGI 15 LUGLIO 2006

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