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QUANDO LO STATO PERDE LA CREDIBILITA’. RIFIUTI, IL COMMENTO DI DEL GIUDICE

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I “rifiuti”,oggi, rappresentano una “categoria” molto particolare: rifiutiamo di assumerci le responsabilità, rifiutiamo di comprendere i processi (sociali, politici, economici, ecc.) , rifiutiamo la pratica della elaborazione e quindi della proposta , rifiutiamo di applicare le regole, anche quelle più semplici, tanto che siamo costretti a scrivere “severamente vietato”, quasi a stabilire gradi di gerarchie del divieto.

Rifiutiamo di essere severi con noi stessi, ammantati in una sorta di “morale fredda”, ci scandalizziamo di tutto quello che gli “altri” non fanno, senza mai intaccare la nostra liscia esistenza di tiraccampismo, filosofia di vita assolutamente trasversale a tutte le fasce sociali. Rifiutiamo di ricordare, la nostra peggiore maledizione: dimenticare! Ricordiamo perfettamente la formazione della mitica nazionale di calcio, ma pochissimi ricordano i padri della nostra nazione, la storia della nostra bandiera. Poi, ci rotoliamo, con scene strazianti, nei rifiuti, quelli “soliti” urbani, si sempre gli stessi, quelli che con incredibile “furbizia istituzionale” sfuggono alla raccolta differenziata e attaccano le nostre civili ed irreprensibili condotte di cittadini modello.


Quando parla il cardinale. Tutto questo indigna il cardinale Sepe, che auspica la pulizia delle anime e delle strade per risentire il profumo di mare! Lontano da me spiriti di polemica, conosco vari enti e ditte atte alla pulizia delle strade, mi sfuggono quelle preposte alla pulizia delle anime. Se qualcuno può indicarmele. Ma soprattutto mi sfugge totalmente l’odore del mare, essendo nato e cresciuto nella terra delle ecomafie( Qualiano, Giugliano, Villaricca) la terra dei fuochi, la dove lo stato si è “particolarmente” arreso, la dove le istituzioni, a tutti i livelli, “rifiutano” giorno dopo giorno, “passo dopo passo” di essere credibili. Dove assistiamo al totale fallimento della “borghesia illuminata” che ha solo depredato questo territorio senza mai assumere un ruolo o di guida o di programmazione, di vero sviluppo attraverso un sano capitalismo imprenditoriale. Al fallimento della “politica” che non ha saputo programmare questi territori… dare alle nostre terre direttrici di sviluppo, ma noi siamo un “popolo a bassa protesta e richiesta sociale.


La programmazione delle emergenze. In questi giorni di annunciata, ennesima crisi rifiuti in Campania, nota a tutti fin dal 2004, perché basta andare indietro nel tempo e leggere ciò che le stesse istituzioni e super commissari hanno scritto per sapere che a luglio 2006 sarebbe scattata l’emergenza (proprio come nello stesso mese del 2003, 2004, 2005… è “severamente” incredibile). Verrebbe da sottolineare la ottima programmazione delle emergenze per stressare con i nauseabondi cumuli di spazzatura i cittadini e forte delle proteste delle varie località turistiche e città d’arte, massacrare i territori che non hanno il mare… che non hanno i famosi “santi in paradiso”, ma in compenso sono ricchi di cave abusive che hanno sventrato intere colline, nel silenzio delle istituzioni, ricchi di campi agricoli fertili a quattro passi da grande mercato ortofrutticolo di Giugliano e di masserie storiche lasciate degradare ad arte, insieme al “rifiuto” di programmare lo sviluppo di queste aree , educando però i propri abitanti con la logica del costante clientelismo politico, assolutamente bipartisan, all’ abuso, al piccolo affare, al quotidiano “fottere il prossimo” al fine di svendere queste meravigliose terre al “peggior offerente”: i comuni, le province, le regioni e al miglior pappone che è la criminalità organizzata.


Il «rifiuto» della legalita’. Tutti si sono “Rifiutati” di elevare la qualità culturale di queste terre, noi non abbiamo più il senso di appartenenza, ci “rifiutiamo” di chiedere i diritti, alla vivibilità, alla salute… ad una mobilità, ad una rappresentanza politica, ad una riappropiazione del nostro futuro, a pretendere la raccolta differenziata l’unica attuabile subito e capace di far funzionare il “nostro” malandato impianto di Cdr , con buona pace di Bertolaso, a cui andrebbe esteso un invito a visitare le terre della vergogna a vedere le nostre 40 discariche ( in perfetta continuità tra stato e antistato) le colonne di fumo nero che bruciano tonnellate di rifiuti tossici, così come documentato dai rapporti ecomafia di Legambiente e dalla Commissione Bicamerale sul Ciclo dei rifiuti, dalle numerose inchieste della magistratura e dalle centinaia di indagini delle forze dell’ordine.
Ci “rifiutiamo” di chiedere allo stato di rispettare le sue stesse leggi , per esempio la legge 9 dicembre 1998 n° 426 che stabiliva la bonifica di questi territori in via prioritaria perché ne era stato riconosciuto l’alto tasso di inquinamento, ma se la memoria non ci inganna lo stato si è “rifiutato” di applicarla. Ci “rifiutiamo” di chiedere per quale motivo un commissario straordinario di governo si possa permettere di sottoscrivere protocolli che già sa di non poter onorare, nei confronti di un territorio che a suo dire ha gia dato (cfr audizione commissione bicamerale sui rifiuti seduta del 27/07/2004, a proposito di memoria). Ci “rifiutiamo” di chiedere se esiste un piano a medio e lungo termine delle gestione di un servizio così elettoralmente strategico come quello dei Rifiuti in Campania, se ipotizziamo la produzione di circa 7500 tonnellate di Rsu al giorno e la conseguente fuoriuscita dai sette impianti di Cdr di fors e sovvalli che devono andare in discariche, mentre le famose ecoballe vanno debitamente accatastate in attese di essere riclassificate come «Combustibile Derivato dai Rifiuti». C’è, insomma, una programmazione? Ci “rifiutiamo” di credere il contrario.



Istituzioni senza credibilita’. Nel frattempo le terre di nessuno saranno invase dalle forze dell’ordine che contrariamente ad altre occasione non avranno l’ordine di essere morbidi (cfr sempre audizione del 27/07/04/) “tanto per mettere subito le carte in regola” e stabilire il principio di legalità che lo stato quanto promette mantiene: aprire le discariche, far passare l’ennesima protesta, insieme all’ennesima stagione turistica, e poi a “rifiuterci” alla prossima. Volutamente mi sono Rifiutato di ricordare altro… per esempio che un bambino del mio territorio sarà sempre un futuro cittadino che ricorderà bene l’emergenza credibità delle istituzioni … e non ricorderà mai l’odore del mare.



RAFFAELE DEL GIUDICE
Responsabile Legambiente area Napoli nord

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