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martedì, Aprile 23, 2024
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QUALIANO: IL CENTRO SINISTRA È MORTO (ANZI NON È MAI NATO)

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Stupisce che ancora oggi, dopo quasi tre mesi dalle elezioni comunali, gli strateghi dell’Unione di centro sinistra (senza trattino) si affanino ancora a dettare sterili proposte a mezzo stampa. Dopo la sonora bocciatura (senza appello) avuta dai cittadini qualianesi, nessuno dei raffinati colonnelli (senza truppe) ha pensato di farsi da parte o mettersi minimamente in discussione. Quanto meno dovevano iniziare ad interrogarsi e riflettere sulle ragioni storiche e politiche che hanno portato il centro sinistra locale all’ennesimo flop elettorale. Le raffinate menti (pensanti) del centro sinistra continuano ad attaccare a testa bassa proprio come tori impazziti in una arena ormai vuota, lanciando strali a destra ed a manca (ed a centro) e continuando a scrivere incomprensibili, illeggibili e lunghissimi tazebao murali, scritti forse, con il solo scopo di comunicare che il centro sinistra a Qualiano è vivo e vegeto. Proprio come se nulla fosse accaduto ed incuranti dell’uragano elettorale che li ha travolti ancora una volta. Non una parola è stata spesa in questi tre mesi per capire dove si è sbagliato. Nessuna autocritica. Perdere le elezioni è stato solo un difetto di comunicazione? Sicuramente no, poiché tutti hanno avuto modo di vedere, nella interminabile campagna elettorale locale, l’impegno delle “sette forze del centro sinistra”. Davvero pensavano che le elezioni si “potevano vincere” con facili slogan, cantanti neomelodici e cozze gratis in piazza per tutti? Davvero pensavano che si potevano giocare qualche carta presentando una accozzaglia di liste ed uomini che nulla avevano di “politico” e che nemmeno in una sagra paesana i candidati avrebbero avuto spazio? Davvero pensano, questi signori, di poter continuare a “fare politica” con “portavoci” vari, segretari, vice segretari, segretari del portavoce, factotum del candidato sindaco, braccio destro del portavoce del segretario, alter ego del consigliere comunale eletto, circoli, direttivi, comitati e soviet supremi? Dopo quasi 40 anni di opposizione gli amici dell’Unione (mutilata) continuano come prima, anzi più di prima, e, sembrano convinti più che mai, che la strada intrapresa sia ancora una volta quella giusta. Dopo 40 anni continuano ancora ad abbaiare alla luna facendo leva, o ricatto se preferite, sui consiglieri provinciali, regionali, deputati e presidenti riconducibili all’Unione i quali “non si attiveranno a livello istituzionale per risolvere gli annosi e gravosi pobblemi di Qualiano poiché il centro sinistra a Qualiano non è rappresentato in giunta”. Come se Di Palma, Bassolino, Mastella & compagnia bella fossero telecomandati da Panico, Sgariglia e Angelo Paola. Suvvia siamo seri. E’ un caso che oggi i Ds non hanno rappresentanti in consiglio comunale e che il 33,33 % del partito della Margherita (unica forza del centro sinistra presente nel parlamentino locale) sia detenuto da un “rifugiato” del centro destra ? Non sono casi, sono sintomi. Se davvero anche nel nostro paese vogliamo una opposizione seria, costruttiva e propositiva è opportuno che l’intera, eterna ed attuale classe dirigente dei partiti del centro sinistra si faccia da parte una volta per tutte. Un punto di partenza potrebbe essere proprio l’ex candidato sindaco Luigi Mancino, persona seria e perbene. Altri leader non se ne vedono, nemmeno a pagarli. Costruire intorno all’ingegnere una nuova squadra che con umiltà e pazienza riesca a tèssere un nuovo canovaccio politico e tramutarlo in aspirazioni amministrative. Diversamente Pasquale Galdiero beneficerà di una rendita politica, suo malgrado, per i prossimi dieci anni. Rischiamo una deriva galdieriana e questo non è un bene per la vita amministrativa locale. Proprio il centro sinistra, mancando di una proposta seria e credibile, rischia di diventare l’alleato più prezioso del nuovo sindaco. Per ora la lettera di Stefano Panico, pubblicata sulle pagine di questo giornale, dimostra ancora una volta il corollario di sempre e cioè che il centro sinistra a Qualiano è morto ed è in uno avanzato stato di decomposizione. Il blaterare del gruppo dirigente non incide minimamente né sull’elettorato né sull’opinione pubblica. Non hanno appeal come dicono gli inglesi. Snocciolare e declamare una trentina di problemi in successione è solo demagogia e null’altro. Facce ed idee nuove, please.

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