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sabato, Aprile 20, 2024
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Gioielliere ferito con un colpo al volto.IL COMMERCIANTE È GRAVE AL CARDARELLI

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L’AGGUATO IERI SERA A MARANO. L’omertà frena le indagini. Forse il racket o l’usura all’origine dell’aggressione



MARANO – Gioielliere ferito al volto con un colpo di pistola, forse vittima del racket o dell’usura. L’agguato ieri sera a Marano. L’uomo, Rosario Passaro, 45 anni, è ora ricoverato presso all’ospedale Cardarelli, dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Sei anni fa un cognato, Stefano Carbone, gioielliere anche lui, fu ucciso in un tentativo di rapina. Un solo proiettile di piccolo calibro, forse da 22 millimetri, dopo avergli sfiorato la tempia destra, gli ha trapassato lo zigomo uscendo dalla mandibola e conficcandoisi nel braccio.
Sull’accaduto stanno cercando di far luce gli agenti della squadra mobile, coordinati dal vicequestore Maurizio Vallone, e del commissariato di Giugliano, diretti dal vicequestore Alberto Francini. Al momento, gli investigatori non escludono alcuna ipotesi, dalla lite familiare al tentativo di rapina, fino alla punizione del racket dell’estorsioni o di usurai. Ma per il momento non è stato trovato alcun riscontro alle ipotesi.
Passaro è un commerciante noto in città. Incensurato e titolare di un porto d’armi, per anni ha gestito un’orologeria, poi qualche anno fa aveva avviato una gioielleria pressi del Municipio, poi improvvisamente chiusa un paio di mesi fa, pare per difficoltà economiche. Di qui l’ipotesi che Passaro potesse essere rimasto vittima di usurai. Finora, la polizia non è riuscita, però, a trovare alcuna conferma a questa ipotesi. Nella serata di ieri sono stati sentiti la moglie ed alcuni congiunti nel tentativo di ricostruire l’agguato ed il contesto in cui sarebbe maturato.
A complicare le indagini, la mancanza di testimoni che non hanno permesso finora di appurare nemmeno il numero dei sicari. Passaro è stato ferito, poco dopo le 18, sotto casa, in Via Casa Gianrusso, un vicolo isolato e buio.
A soccorrerlo un cognato ed un altro congiunto, , che hanno però detto di non aver visto il o i killers e di essere giunti sulla scena dell’agguato quando questi erano già fuggiti, trovando il Passaro in terra in una pozza di sangue. Gli investigatori al momento non escludono alcuna ipotesi. Alla luce dell’agguato di ieri, stanno anche tentando una rilettura dell’omicidio del cognato, per verificare eventuali collegamenti tra i due episodi. Stanno anche verificando alcune frequentazioni del Passero. Tra l’altro, nella serata di ieri si era sparsa la voce che una figlia fosse stata in passato legata sentimentalmente al figlio di un noto pregiudicato.

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ANTONIO POZIELLO – Il Mattino 5 novembre 2002

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