Stasera su Italia 1 andrà in onda Le Iene presentano: Inside, il programma di Davide Parenti. Il terzo appuntamento dal titolo ‘La Camorra’ è un racconto condotto da Giulio Golia e scritto da Francesca Di Stefano nel quale si descrivono le quattro mafie presenti sul nostro territorio. Insieme a Giulio Golia, per tutto il racconto, ci sarà Roberto Saviano che ha scelto di denunciare tutti i lati oscuri della criminalità organizzata e,perciò, vive sotto scorta da 17 anni.
Alle telecamere della trasmissione Saviano ha parlato di tanti questioni: “Il cortocircuito che nasce è sempre il solito. Se parli del male vieni considerato una sorta di diffusore del male, come se addirittura lo legittimassi o lo esaltassi, questa è la follia. Ho sempre visto in questo un meccanismo un po’ omertoso: non ne parlare, se non ne parli stai salvando il territorio, se ne parli, lo sta infettando, e invece è proprio questa l’unica cosa che teme davvero la criminalità organizzata, che si accenda un faro su quello che fa, che ci si accorga che esiste. Bisogna comprendere che si tratta di qualcosa che se la illumini si trasforma, se la tieni invece al margine continua a crescere nel silenzio. È brutto silenziare questo tipo di storie, perché mostra che in realtà non c’è alcuna priorità del racconto antimafia. Se lo fa qualcuno che politicamente sgradito ce ne frega niente, ma a valle di mafia o di qualsiasi altro argomento, ti si cancella”.
Inoltre lo scrittore ha aggiunto: “Se tu accendi la luce, stai in qualche modo collaborando ad affossare un sistema. Se vai a Scampia trovi ‘Saviano merda’, ‘Non siamo Gomorra’, e non c’è un ‘Di Lauro merda’, mai”.