L’omicidio di Giuseppe Orlando, cognato di Francesco Favella ‘o ceccio (storico luogotenente dei Moccia) è un segnale preciso. La ‘prova regina’ che i vecchi equilibri sono saltati e che adesso ci sono giovani leve che spingono per rilevare quel che resta del vecchio clan dominante.
Il 61enne è stato giustiziato fuori il suo bar, in via Milano, dopo essere stato speronato con la sua auto. Un’esecuzione in piena regola. Uno schiaffo in faccia alla vecchia guardia e a quei ‘senatori’ che ancora tengono le redini.
Giuseppe Orlando è legato a una inchiesta di camorra che due mesi fa ha portato all’arresto di sette affiliati ai clan di Secondigliano che avrebbero chiesto il pizzo proprio all’uomo che per tutta risposta avrebbe denunciato, contribuendo al loro arresto. Un precedente che potrebbe indirizzare gli inquirenti verso l’ipotesi investigativa della vendetta e delle mire degli altri gruppi emergenti dell’area nord.
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Si tratta dell’ennesimo episodio dopo le bombe e gli attentati dinamitardi dei mesi scorsi. Il più eclatante quello avvenuto alla fine dello scorso anno quando un ordigno esplose davanti al supermarket Malinconico il cui titolare è imparentato con Salvatore Caputo cugino della defunta vedova Moccia. Anche allora una vera e propria sfida all’ancièn regime.