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Aggressione al Policlinico a Napoli: specializzando colpito al volto

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Ennesimo episodio di violenza in corsia. Un medico specializzando al terzo anno è stato vittima di una brutale aggressione nel reparto di Chirurgia orale del Policlinico universitario Federico II di Napoli. Il giovane medico è stato colpito con uno schiaffo al volto dal marito di una paziente e, nella caduta, ha battuto violentemente la testa contro il muro. Le ferite riportate sono gravi: la prognosi è di 30 giorni.

A rendere ancora più allarmante l’episodio è il contesto in cui si è verificato: un presidio ospedaliero universitario, luogo di formazione per i professionisti della sanità. Sull’accaduto è intervenuto con fermezza l’Ordine dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri di Napoli e provincia, che ha espresso «piena solidarietà al giovane medico specializzando vittima della brutale aggressione».

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Il presidente dell’Ordine, Bruno Zuccarelli, ha condannato l’accaduto con parole nette: «Ci troviamo di fronte a un episodio intollerabile. Un atto di violenza vile, perpetrato contro un medico che stava svolgendo il proprio lavoro con dedizione e professionalità. È indispensabile che lo Stato garantisca sicurezza reale a chi opera in prima linea. Non si può più aspettare».

Anche il presidente dell’Albo degli Odontoiatri di Napoli, Pietro Rutigliani, ha commentato con preoccupazione l’episodio: «Siamo profondamente scossi da quanto accaduto. L’aggressione ha colpito un giovane odontoiatra, impegnato nel suo percorso formativo e professionale. Chi lavora per il bene dei pazienti non può diventare bersaglio di rabbia e frustrazione. Servono misure immediate e concrete».

L’Ordine dei Medici e l’Albo degli Odontoiatri lanciano un appello forte e chiaro: «Occorre rafforzare i sistemi di sicurezza nei presidi ospedalieri, applicare con rigore le leggi esistenti a tutela del personale sanitario e avviare una campagna di sensibilizzazione permanente contro la violenza nei luoghi di cura. La violenza contro un medico è una violenza contro l’intera comunità. Non può e non deve essere tollerata».

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