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Aggressione choc al Cardarelli, schiaffeggia un’infermiera e poi la minaccia: “Te sparo mmocc”

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Ennesima aggressione ai danni del personale sanitario a Napoli. Questa volta siamo all’ospedale Cardarelli e a rendere testimonianza di quanto accaduto, l’infermiera vittima delle vessazioni. Il racconto è stato fornito dall’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate”.

“Te metto na pistola mmocc e te sparo!”, racconto choc dell’infermiera aggredita al Cardarelli

Di seguito il racconto di quanto accaduto, condiviso dall’associazione attraverso la propria pagina Facebook:

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“Domenica 8 ottobre, ore 9,30, invitavo la figlia di una paziente ad uscire dal reparto, per permettere al personale tutto di svolgere le normali attività. La signora, con fare arrogante, mi sottolineava che aveva un permesso h/24 ed era in possesso della 104, io le facevo notare che tali benefici si annullano all’atto del ricovero e che, nonostante avesse il permesso, non potevo svolgere nessuna pratica all’altra paziente presente in stanza in sua presenza. La signora si allontanava minacciando e sbraitando: nel contempo, siccome siamo al piano terra, veniva aperta la finestra da un individuo, il quale cominciava ad inveirmi contro minacciando di spararmi citando testuali parole: – Te mett na pistola mmocc e te sparo -, e mentre mi accingevo a richiudere la finestra mi arrivava uno schiaffo in pieno viso.

Il signore veniva prontamente allontanato dalle guardie giurate e, nonostante la loro presenza, continuava ad inveire, minacciando di aspettarmi all’uscita del padiglione solo avessi tentato di uscire per recarmi in pronto soccorso per il referto. Siccome il mio reparto non dispone di uscita di emergenza, fui costretta a restare all’interno”.

La triste risposta del direttore di reparto: “E che mi dovevo far picchiare io?”

Ma se dovesse esserci qualcosa di ancor più scioccante dell’aggressione in sé, quel qualcosa sarebbe senza ombra di dubbio la risposta data all’infermiera vittima dell’aggressione dal direttore del reparto dove lavora. Di seguito, il prosieguo del racconto:

“Il giorno successivo mi recavo dal mio primario per esporre ciò che mi era accaduto, manifestando le mie perplessità sull’uso dei permessi. Non solo venivo messa al mio posto, ma addirittura il medico in questione mi rispondeva che era a sua discrezione rilasciare tali agevolazioni, in quanto la notte il personale non sorvegliava i pazienti che potevano morire. Feci notare che in rianimazione morivano lo stesso senza la presenza dei parenti, e mi fu risposto che questo era il suo reparto. Mentre continuavo ad esporre l’accaduto, manifestai il mio disagio chiedendo maggiore sicurezza, in quanto dipendente dell’ospedale ma soprattutto collaboratrice di quel reparto e di non voler essere ancora vittima di aggressioni da parte dei parenti.
La risposta del primario: – E che volete che la vittima sia io? -. Molto sarcastica risposi di no, e che se si fosse ripresentata l’occasione mi sarei fatta massacrare di botte. Al che il primario risponde, ancora: – E che mi devo fare picchiare io? -”
Si tratta, ai danni del personale sanitario, la 52esima aggressione dall’inizio del 2023 nel territorio dell’ASL Napoli 1 e la 79esima in totale tra i territori delle ASL Napoli 1 e 2.

 

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Nicola Avolio
Nicola Avolio
Giornalista pubblicista, mi sono avvicinato per la prima volta alla professione iniziando a collaborare con la testata "La Bussola TV", dal 2019 al 2021. Iscritto all'albo dei pubblicisti da giugno 2022, ho in seguito iniziato la mia collaborazione presso la testata "InterNapoli.it", e per la quale scrivo tuttora. Scrivo anche per il quotidiano locale "AbbiAbbè" e mi occupo prevalentemente di cronaca, cronaca locale e sport.
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