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Al Teatro San Ferdinando di Napoli arriva Oliva Denaro, Ambra Angiolini protagonista

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Dal 18 al 23 marzo, il Teatro San Ferdinando ospita l’acclamato spettacolo che sta
conquistando l’Italia: Oliva Denaro, tratto dal romanzo di Viola Ardone, con la
drammaturgia di Giorgio Gallione e Ambra Angiolini, la regia di Giorgio Gallione e con
Ambra Angiolini protagonista. Le scene e i costumi sono curati da Guido Fiorato, il
disegno luci è di Marco Filibeck, le musiche sono di Paolo Silvestri. La produzione è a
cura di Goldenart Production – Agidi.

C’è una storia vera, e c’è un romanzo. La storia vera è quella di Franca Viola, la ragazza
siciliana che a metà degli anni 60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il
cosiddetto “matrimonio riparatore”. Il romanzo prende spunto da quella vicenda, la evoca e
la ricostruisce, reinventando il reale nell’ordine magico del racconto. All’inizio Oliva è una
quindicenne che nell’Italia di quegli anni, dove la legge stabiliva che se l’autore del reato di
violenza carnale avesse poi sposato la “parte offesa”, avrebbe automaticamente estinto la
condanna (anche se ai danni di una minorenne), cerca il suo posto nel mondo. E, in un
universo che sostiene che “la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia”, Oliva ci
narra, ormai adulta, la sua storia a ritroso, da quando ragazzina si affaccia alla vita fino al
momento in cui, con una decisione che suscita scandalo e stupore soprattutto perché
inedita e rivoluzionaria, rifiuta la classica “paciata” e dice no alla violenza e al sopruso.
Una storia di crescita e di emancipazione che scandaglia le contraddizioni dell’amore (tra
padri e figlie, tra madri e figlie) e si insinua tra le ambiguità del desiderio, che lusinga e
spaventa. Ma Oliva, proprio come Franca Viola, decide di essere protagonista delle
proprie scelte, circondata da una famiglia che impara con lei e grazie a lei a superare
ricatti, stereotipi e convenzioni. Un padre che frequenta il silenzio e il dubbio, ma che
riuscirà a dire alla figlia “se tu inciampi io ti sorreggo”, e una madre che, dapprima più
propensa a piegarsi alla prepotenza e al fatalismo, riuscirà infine a spezzare le catene
della sottomissione e della vergogna. Grazie alla scrittura limpida, poetica, teatralissima e
immaginifica di Viola Ardone, Oliva Denaro diventa così la storia di tutte le donne che
ancora oggi pensano e temono di non aver scelta, costrette da una legge arcaica e

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indecente (lo stupro fino al 1981 era considerato solo oltraggio alla morale e non reato
contro la persona) ad accettare un aguzzino e un violentatore tra le mura di casa. Una
storia di ieri e di oggi, che parla di libertà, civiltà e riscatto.
NOTE DI AMBRA ANGIOLINI
“Ho incontrato per la prima volta Oliva Denaro parecchio tempo fa, grazie al libro di Viola
Ardone, che stava per essere pubblicato, conservo la copia unica che ho fatto solo
recentemente firmare a Viola. Resto sempre quella che “non ci può credere” e non per
falsa umiltà, ma per consapevolezza della precarietà: finché c’è, voglio godermi tutti e
poter chiedere anche gli autografi (rido seriamente).
La voglia di far conoscere questa storia è nata subito: leggi una pagina e dentro ci trovi
tanto di quel posto che si chiama “coraggio”, che non vedi l’ora di prenderci la residenza.
Quella volta però non è andata a buon fine la collaborazione, purtroppo stavo lottando per
zittire delle chiacchiere sul mio privato… stavo comunque “lavorando” sul personaggio mio
malgrado e nemmeno lo sapevo.
Il regista Giorgio Gallione ne acquista i diritti, qualche anno dopo, proprio lui con cui lavoro
e torno sempre a casa, il primo folle che mi ha detto: “Ce la farai tu, con le tue risorse” a
partire dal mio battesimo teatrale con il monologo La misteriosa scomparsa di W di
Stefano Benni. Così è nato questo progetto. Destino… nessuna magia, quella l’abbiamo
messa tutta sul palco.
Oliva Denaro, ispirata alla vera storia di Franca Viola, racconta la storia di tante donne
attraverso questa ragazza, che diventa una eroina grazie al valore del primo vero “no”. È
ribelle e contraria ma con rispetto e gentilezza. La sua ribellione passa per il desiderio di
conoscenza, per la sua curiosità. Oliva è un’eroina che come super potere ha anche
quello di saper ascoltare gli altri. Quando non sa ascolta, quando non comprende chiede.
E quando non le viene risposto… “io non sono favorevole”. È talmente bella da portare in
scena questa piccola grande vita, che uno si sente meglio già solo a raccontarla, questa
storia.
Ho lavorato insieme a Giorgio alla drammaturgia e gli sono grata per questo lavoro
insieme perché non tutti i registi hanno voglia di aprirsi ad un confronto così bello e
formativo. Amo molto il mio lavoro e amo scoprirlo come una matrioska in ogni suo
aspetto. Abbiamo lavorato dal romanzo al testo teatrale cercando di preservarne la
ricchezza e rispettandolo con attenzione e cura. Solo nel finale ho chiesto di poter inserire
delle parole di Franca Viola tratte dalle sue interviste, sentivo il bisogno di una parte di
“verità legale”.
Vado in “vacanza” per tutta l’Italia fino al 21 aprile insieme ad Oliva: in questo momento le
storie delle persone che con le loro scelte e il loro coraggio hanno cambiato il corso degli
eventi anche per me, quelle che hanno tolto il prefisso negativo “in” dalla parola
GIUSTIZIA… Mi piace farle vivere vicine”.
NOTE DI REGIA di Giorgio Gallione
“Un romanzo di formazione che trasuda teatro. Una storia di coraggio, emancipazione e
coscienza di sé. Una scrittura evocativa e profonda dove la voce della protagonista,
delicata e rabbiosa, riesce ad essere contemporaneamente racconto personale e

collettivo. Una storia ‘al femminile singolare’ che si trasforma progressivamente e quasi
eroicamente in un canto di libertà”.
MUSICHE
Lo spettacolo è impreziosito dal repertorio di canzoni interpretate da Mina (Città vuota,
Nessuno, Soli, Mi sei scoppiato dentro il cuore, Renato, Canta ragazzina, E poi). Alcune di
queste canzoni sono già presenti nel testo letterario di Viola Ardone, come raccontano le
parole di Oliva: “Dalla finestra aperta arriva di nuovo la musica di una canzone, ancora
Mina. E penso che le canzonette siano un inganno perché sono piene di giovani libere
spregiudicate che accusano i ragazzi addirittura di non averle ancora baciate… mentre
nella realtà facciamo peccato mortale anche solo se sorridiamo”. A intramezzare le
canzoni di Mina, lo spettacolo si arricchisce inoltre con composizioni musicali a cura di
Paolo Silvestri.

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