Decisero di continuare a vedere droga, ma non più a Giugliano ma nei paesi limitrofi per sfuggire all’ordine del boss Francesco Mallardo. Il retroscena emerge nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere che ha portato all’arresto del gruppo delle Palazzine. Il capo della cosca decise che ha Giugliano dal 30 aprile nella terza città della Campania non doveva più circolare un grammo di sostanza stupefacente. Allora gli esponenti del gruppo Scissionista del clan Mallardo si organizzarono per vendere le loro dosi a Melito oppure ad Aversa. In particolare Domenico Chiariello e Francesco di Nardo, incastrati da un’intercettazione, parlavano della possibilità di continuare la loro attività di spaccio fuori dai confini giuglianesi. “lo facciamo fuori paese…glielo passiamo solo a qualcuno…A Melito ed Aversa dobbiamo dar conto? Tengo il telefono che bolle”, segno che le telefonate dei clienti erano numerose e che il gruppo per far fronte alle richieste decise di esportare i loro affari.
“Andiamo a Melito e Aversa…”, lo spaccio fuori Giugliano del gruppo delle Palazzine
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