Nella proposta di legge firma del deputato di Avs, Francesco Emilio Borrelli, che prevede il carcere per i cantanti neomelodici che esaltano in pubblico le gesta dei mafiosi, glorificando figure o episodi ad esse collegate alla criminalità, sono previste pene anche per i media che diffondono i messaggi apologetici.
“Quando il delitto di cui al primo comma è commesso mediante l’utilizzo di social network ovvero mediante emittenti radio o televisive o per mezzo della stampa, il soggetto responsabile della divulgazione del contenuto non conforme al divieto di apologia previsto dal primo comma – si legge nella proposta – è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 10.000 euro e con l’obbligo di rettifica con identica visibilità della pubblicazione illecita”. Infine viene spiegato come non potranno “essere invocate ad esimente o ad attenuante” del reato previsto “motivazioni o finalità di carattere artistico, storico, letterario o riferibili al folclore, a consuetudini od usi locali”.