venerdì, Agosto 15, 2025
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Sgominate le ‘paranze’ di Napoli dopo gli omicidi Tufano e Durante

Arresti contro le ‘paranze’ di Napoli dopo l’omicidio Emanuele Tufano e di Emanuele Durante. In manette sono finiti Cristian Scarallo, Giuseppe Auricchio, Vincenzo Zerobio, Francesco Esposito, Raffaele Criuscolo, Mattia Buonafine, Simone Gioffredo del gruppo della Sanità, Gennaro De Martino del gruppo Mercato. 

In manette 16 persone tra cui 6 minorenni

Ieri la Squadra Mobile e il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Napoli hanno eseguito tre diverse ordinanze di custodia cautelare, due emesse dall’ufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia e una dall’Ufficio GIP del Tribunale per i Minorenni di Napoli su richiesta della locale Procura per i Minorenni, che hanno portato all’arresto di 16 persone, tra cui 6 minorenni.

Le indagini partite dopo le omicidio Tufano

Le indagini, frutto del coordinamento investigativo tra le due Procure, attengono a due distinti ma collegati episodi di sangue: l’omicidio di Emanuele Tufano, verificatosi lo scorso 24 ottobre 2024, e l’omicidio di Emanuele Durante del 15 marzo 2025, delitti commessi con metodo tipicamente camorristico.

Spari ad altezza uomo

Le capillari attività investigative della Squadra Mobile di Napoli hanno consentito di accertare che Tufano è stato ucciso nel corso di un gravissimo conflitto a fuoco, iniziato in via Antonietta De Pace e conclusosi in via Carminiello al Mercato, tra due gruppi contrapposti di giovani, alcuni dei quali minorenni, provenienti dai quartieri Sanità e Mercato che, con le tipiche modalità della criminalità organizzata, si sono affrontati utilizzando almeno 5 armi ed esplodendo gli uni contro gli altri, ad altezza d’uomo e con l’intenzione di uccidere, numerosi colpi e, per un errore nell’uso dei mezzi di esecuzione, Tufano veniva ucciso da uno dei componenti del suo stesso gruppo della Sanità.

Lo scontro tra paranze di Napoli

Questo conflitto armato è maturato nell’ambito di contrasti tra gruppi criminali emergenti intenzionati ad acquisire il potere criminale su diversi quartieri cittadini attraverso atti dimostrativi di supremazia criminale e controllo violento del territorio. Grazie alle meticolose investigazioni della Squadra Mobile sono state identificate le 14 persone -otto maggiorenni e sei minori- che hanno partecipato allo scontro armato, destinatarie del provvedimento cautelare.

L’omicidio Durante

Riguardo all’omicidio di Durante, le approfondite indagini compiute dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Napoli hanno permesso di identificarne i due autori e di dimostrare che il gravissimo fatto di sangue è strettamente correlato alla morte di Tufano , essendo stato deciso, approvato ed attuato da soggetti appartenenti al clan Sequino del quartiere Sanità, recentemente ricostituitosi per il ritorno in libertà di una serie di affiliati, tra i quali l’indagato Salvatore Pellecchia, scarcerato il 22 gennaio del 2025, figlio di Silvestro, fratello di Maria Grazia, madre di Tufano.

L’idea di uccidere Durante

Gli indagati a seguito dell’omicidio di Tufano hanno maturato la decisione di uccidere Durante non solo e non tanto per vendicare la morte di Tufano ma soprattutto per dimostrare la permanenza della egemonia del clan Sequino sul territorio, anche a fronte di eventi che, seppur non strettamente attinenti a dinamiche di contrasto con altri sodalizi o ad epurazioni interne, nell’ottica del potere criminale minavano l’immagine e la credibilità dei Sequino, tenuto conto dei legami di uno degli indagati con la vittima e dei comportamenti ritenuti profondamente offensivi da parte degli autori del conflitto appartenenti al quartiere Sanità, mostratisi reticenti e irrispettosi nei riguardi del clan Sequino.

Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.