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sabato, Aprile 20, 2024
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Giugliano. “Arsenale del clan Mallardo nel box in via Giardini”, la rivelazione del pentito Caracallo

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Un arsenale a disposizione del clan Mallardo in via Giardini. La rivelazione è stata fatta dal pentito Filippo Caracallo in uno degli ultimi verbali depositati nei processi in cui è stato chiamato a deporre. Il collaboratore di giustizia racconta le vicende che lo hanno portato a schierarsi da parte dello Stato e il suo ruolo nel clan Mallardo: “Sono convinto che era stata deliberata la mia morte. Sono affiliato al clan Mallardo dall’anno 1991. Prima ero un rapinatore, e fui anche detenuto, prima in carcere e poi ai domiciliari, per una rapina all’ufficio postale. Dopo essere stato liberato fui portato da Feliciano Mallardo. Mi fu cosi proposto di affiliarmi al clan, cosa che accettai. Ho sempre fatto parte del gruppo di Feliciano Mallardo, fino alla sua morte. Il mio ruolo nel clan era quello di commettere estorsioni o compiere atti intimidatori, quali gambizzazioni”.

Le armi

Riguardo all’utilizzo delle armi, Caracallo rivela di essere sempre stato armato e di aver avuto una pistola fino a 6-7 mesi prima del suo pentimento. “Io e gli altri del mio gruppo, fino a 6 — 7 mesi fa avevamo la disponibilità di due kalashnikov occultati in alcuni box sequestrati, di cui il guardiano ci diede le chiavi. I box si trovavano in via Antica Giardini”.

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